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ScienzeInforma: Clima, danni più costosi per i più poveri

Le persone più povere all'interno dei paesi sono quelle che subiranno i più gravi impatti economici dei cambiamenti climatici.

di Aldea Bellantonio - 20 luglio 2024 08:00

A livello globale, per ogni aumento dell’1% di reddito, i costi dei danni climatici diminuiscono dello 0,4%. Questo è il dato chiave di un nuovo studio condotto interamente da ricercatori del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), che fornisce una visione approfondita sui danni economici causati dai cambiamenti climatici e sulle disuguaglianze nella distribuzione degli impatti tra e all'interno dei paesi. I risultati evidenziano la necessità di considerare le differenze di adattamento e le conseguenze distributive nelle politiche climatiche.

Cambiamenti climatici e disuguaglianze economiche

È ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica che il cambiamento climatico impatta società ed economie in tutto il mondo, e che questi effetti negativi andranno incrementando con il riscaldamento globale. Tuttavia, uno degli aspetti meno discussi è come questi impatti variano tra diversi gruppi di reddito all'interno dei paesi. Questo nuovo studio è uno dei primi a quantificare tali variazioni su scala globale.

Un nuovo metodo di analisi

Lo studio introduce un nuovo metodo per stimare l'elasticità del reddito degli impatti climatici. Combinando più modelli di impatto climatico con dati dettagliati sulla distribuzione del reddito, i ricercatori offrono una visione più completa delle potenziali disuguaglianze future. Questa analisi fornisce input cruciali per l'analisi delle politiche climatiche, evidenziando la necessità di strategie che considerino le differenze di vulnerabilità economica.

I poveri sono i più vulnerabili

Condotto da un team di quattro ricercatori del CMCC, lo studio rivela che, secondo le previsioni, gli individui più poveri all'interno dei paesi subiscono gli impatti economici più gravi del cambiamento climatico. "La nostra ricerca rivela che il cambiamento climatico non è solo una questione globale, ma anche profondamente locale. Abbiamo scoperto che all'interno di ogni paese, sono spesso i più poveri a essere i più vulnerabili agli impatti climatici", spiega Johannes Emmerling, senior scientist al CMCC.

Disuguaglianze nell'adattamento

Un dato particolarmente significativo emerso dallo studio è che l'impatto sul PIL per il 10% delle persone più ricche all'interno dei paesi è praticamente nullo. Questo avviene perché le famiglie più ricche hanno un maggior numero di alternative a disposizione in termini di assicurazione e adattamento. A livello globale, per ogni aumento dell'1% del reddito, i danni climatici diminuiscono di circa lo 0,4%, indicando che i danni ricadono in modo sproporzionato sui poveri.

Conseguenze Future

Lo studio prevede che entro il 2100 il cambiamento climatico potrebbe aumentare l'indice di Gini (una misura della disuguaglianza) fino a 6 punti in alcuni paesi, in particolare nell'Africa subsahariana e nel Medio Oriente. "È cruciale considerare i gap di adattamento e gli effetti distributivi quando si progettano strategie di adattamento e mitigazione climatica", conclude Francesco Granella, co-autore dello studio e ricercatore postdoc al CMCC.

I risultati di questa ricerca sottolineano l'urgenza di politiche climatiche che non solo riducano le emissioni, ma affrontino anche le potenziali disuguaglianze economiche. La vulnerabilità ai cambiamenti climatici non è uniforme e colpisce in modo sproporzionato le persone meno abbienti, richiedendo un approccio più equo e inclusivo nella lotta contro il riscaldamento globale.

Categoria : Attualità Tag : clima