Eventi, costume e società

Ingegneri, padel e… ghiaccio spray

Quando il torneo diventa una dichiarazione d’amore

di Redazione - 14 dicembre 2025 10:24

C’è chi dice che il padel sia solo uno sport. E poi c’è il terzo torneo di padel dell’Ordine degli Ingegneri, che dimostra come una racchetta possa diventare il punto d’incontro perfetto tra spirito professionale e vita personale, tra calcoli strutturali e tutori ortopedici, tra ambizione sportiva e sana autoironia.

Giunto alla terza e edizione, il torneo non è più una novità ma una tradizione: un appuntamento atteso, vissuto e – soprattutto – affrontato con lo stesso approccio con cui si affronta un cantiere complesso. Ovvero: si parte anche se non tutto è perfettamente in asse.

In campo si sono visti professionisti e veterani pronti a superare non solo gli avversari, ma anche acciacchi, dolori e limiti fisici, indossando con fierezza busti, tutori, fasce e protesi varie. Perché se è vero che l’importante è vincere, è altrettanto vero che prima bisogna provarci a partecipare.

Un ringraziamento speciale va Lopes che ha brillantemente organizzato ogni aspetto e soprattutto le squadre,  preoccupato di portare a termine questa maratona sportiva. Un encomio va indirizzato verso i veri eroi della giornata: la coppia Tibaldi–Nicolò, con un Tibaldi reduce da una nottata insonne causata dalle urla incontenibili di una nipotina poco incline al riposo. Stanchezza? Sì. Alibi? Nessuno. In campo si entra comunque.

 Applausi (e un pizzico di commozione) per la coppia Laganà–Russo, dove Russo compie un vero e proprio atto estremo di passione sportiva: busto alla schiena, tutori alle ginocchia e la dignità di chi sa che il dolore passa, ma il torneo no.

Inno di Mameli suona per la coppia Napoli–Tiziano, con il pluridecorato Napoli costretto a giocare azzoppato da una tenace epicondilite, accompagnato da ghiaccio fisso al gomito. Tiziano, stoico fino all’ultimo, al quarto e decisivo incontro è però costretto ad abbandonare il compagno per un improvviso peggioramento della gamba. Un addio sportivo degno di una tragedia greca… ma in pantaloncini.

Rivelazione e nota di merito per il grande rientro di Licordari, che si presenta in una forma fisica smagliante, quasi offensiva rispetto al panorama di cerotti e fasciature che lo circonda. Il tutto sotto lo sguardo incredulo di Spinella, che ancora resiste alla tentazione di abbracciare questo sport ritenuto – chissà perché – poco virile.

Disumana la coppia Fasci Lopes nel tentativo di superare almeno la prima fase del torneo con Lopes visibilmente sotto tono autocensuratosi dai ringhi e mugugni frenato più dalla deontologia professionale che dallo spirito sportivo verso un incolpevole Fasci.

La giornata si conclude con il saluto del Presidente Foti, che premia la coppia vincitrice Leonardo Gangemi , e seconda classificata Amaddeo Mazza suggellando un evento che va ben oltre il risultato sportivo, dopo un abbondante pranzo rigenerante. 

Perché questo torneo non è solo padel: è condivisione, spirito di squadra, appartenenza, e la prova che anche con qualche vite fuori asse si può comunque stare in piedi… e giocare.

Appuntamento alla prossima edizione.

Con più allenamento, forse.

Ma sicuramente con gli stessi tutori.

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