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Terremoto 1908, il ricordo degli 'angeli venuti dal mare' VIDEO

Alcuni marinai russi persero la vita durante le attività di soccorso e altri di loro rimasero feriti

di Elisabetta Marcianò - 29 dicembre 2023 12:01

Presso la Stele al Marinaio Russo della Villa Comunale, si è tenuta la cerimonia di commemorazione in onore dei primi marinai che prestarono soccorso al popolo reggino subito dopo il terremoto del 1908. In quei giorni erano alla fonda a Ragusa quattro navi della Marina Imperiale Russa le quali, appena avuta contezza dell’immane disastro provocato dal terremoto e dal conseguente maremoto, si diressero immediatamente verso lo Stretto di Messina e all’alba del 29 approdarono tra Reggio e Messina. La cerimonia. celebrata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, si è tenuta alla presenza del vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, a Francesco Milasi, console onorario della Bielorussa in Calabria e Sicilia, e ad una folta rappresentanza di cittadini originari dai diversi Paesi che costituivano l’allora Russia Zarista.

Sono stati, questi, i primi soccorritori delle martoriate popolazioni dello Stretto. Possiamo benissimo immaginare quale scenario si trovarono davanti. Per ben due giorni furono i pochi ad operare nella drammatica attività di soccorso. I primi aiuti arrivati da Napoli via mare giunsero sulle rive dello Stretto dopo tre giorni. Alcuni di questi marinai persero la vita durante le attività di soccorso e altri di loro rimasero feriti.

Alla cerimonia hanno partecipato sia le cariche istituzionali del comune e della città metropolitana, ma anche numerosi cittadini, l’idea partita dall’Associazione di promozione sociale "Paspartu", ha visto anche la partecipazione di padre Sergej Tikhonov in una doppia veste, sia come sacerdote della chiesa Greco-Ortodossa di Reggio Calabria, ma anche come artista iconografo che ha creato il bozzetto del basso rilievo in bronzo che campeggia sulla stele, raffigurante un marinaio russo con alle spalle le navi venute in soccorso.

"Non sarebbe necessario ribadirlo ma, visto il particolare momento di congiuntura internazionale, ci teniamo a precisare che la cerimonia non avrà nessuna connotazione di parte e che il marinaio in effige nel mausoleo rappresenta il nonno della popolazione Bielorussa, Georgiana, Kazaka, Russa, Ucraina e di tutta la costellazione di nazioni che al tempo facevano parte della marina imperiale e che la bambina in braccio al marinaio è la nonna di tutti noi Reggini." - conclude il console Francesco Milasi. 

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