Attualità

Aeroporto dello Stretto, la sosta breve manca di trasparenza

La gestione della sosta breve rivela tariffe non trasparenti

di Francesco Nicolò - 08 ottobre 2024 08:00

Riceviamo e pubblichiamo, la segnalazione di un utente dell’Aereporto dello Stretto “rimasto intrappolato ” in un labirinto disinformativo a cui Sacal si auspica attivi immediate misure di trasparenza informativa per gli utenti.

La questione appunto è quella della trasparenza tariffaria della Sosta Breve, che ormai da qualche mese è stata adottata in ambito aeroportuale, con un sistema di rilevamento della targa a tempo che vincola gli utenti ad un brevissimo stop-n-go  negli stalli riservati lungo la viabilità interna all’aeroporto. Sistema “insolito” in cui per un aspetto vige il controllo della circolazione e conseguenti sanzioni ad azione pubblica, dall’altra vige un sistema parcheggi privato con barriere ingresso ed uscita con sosta libera di 10 minuti, senza tariffario.

All’accesso, cartelli di avviso segnalano la possibilità di una sosta breve di max 10 min senza alcun costo per l’utenza, più avanti altri cartelli stabiliscono una sosta breve di 20 minuti, senza costo per l’utente. Quello che non viene scritto è cosa accade oltre il decimo minuto, o 20 minuto. L’extra time è un evento assolutamente probabile, considerando la congestione della viabilità soprattutto agli arrivi, allorquando i passeggeri con i bagagli attendono il pick-up sulla piattaforma.

Il lettore, S.A. proveniente dall’area metropolitana, dopo aver percorso 80 km, si trova a dover aspettare l’arrivo di un volo per un pick-up. Sceglie dí effettuare un parcheggio nello stallo sosta breve per comprendere come funziona. In giro non ci sono indicazioni, chiede quindi ad altri utenti “ abituali”,  a quanto corrisponde il tempo sosta breve visto che i cartelli non sono chiari. S.A. e quando costa. Riceve informazioni tra le più stravaganti 20 minuti, 30minuti, “finché non arriva il vigile rimani”. 

S.A, non demorde cerca di capire quanto può sostare, non c’è un tariffario, non c’è una descrizione, nulla. Le informazioni su una cartello informativo riportano ad un regolamento da consultare sul QRCODE, bene se hai uno smartphone ed una connessione. All’accesso nella pagina non ci sono indicazioni chiare sul come sul dove, ovviamente nessuna indicazione sul costo applicato.

Il tempo scorre nella non trasparenza tariffaria fino alla fine! Il tagliando d’uscita segna 2,19 ore  di overtime. Che succederà?

Adesso S.A é davanti alla sbarra e per uscire deve pagare 5€ per 2.19 ore di sosta breve. Ma come pagarli? Dove?.

 Le indicazioni sono su un foglio formato A4 che riporta:” utilizzare cassa automatica posta al marciapiede partenze”. S.A. lascia la machina davanti alla sbarra e cerca la cassa,  tra autisti sbigottiti ed increduli di tanta approssimazione.

La questione però per quanto imbarazzante, apre la strada ad una discussione già iniziata per un “caro panino” di oltre 7€. É pacifico che  l’arrivo di turisti rappresenta una ignezione dall’ economia cittadina. Certamente questa ignezione non arriva a tutti ne é per tutti poiché è stata l’occasione per dare una impennata ai prezzi tale da incominciare a chiedersi la vivibilità dei cittadini in una prospettiva di città turistica. 

Ed allora, prima che questa ipotesi si concretizzi davvero, con danno all’economia dei residenti, prima che i feedback negativi, per la speculazione economica crescano a tal punto  da scoraggiare il movimento turistico appena iniziato, le organizzazioni degli imprenditori ed le amministrazioni devono intervenire per un tentativo di introdurre una improbabile equa attribuzione dei costi, per contenere questo comune atteggiamento al rialzo che é presente in tante città prese d’assalto.