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Uber sbarca in Calabria tra vincoli e limitazioni

Era stata annunciata dal Governatore Occhiuto ed in effetti è attivo il servizio Uber ma non è concorrenziale

di Francesco Nicolò - 05 luglio 2024 07:00

Il servizio di trasporto condiviso  Uber nato e sviluppatosi con lo scopo di consentire agli utenti di muoversi da un capo all’altro della città a poco prezzo, arriva in Calabria, solo dopo 11 anni, rispetto alla città di Milano.

Si attiva il servizio scaricando l’app e prenotando la propria corsa, spendendo  spesso cifre irrisorie.  La piattaforma Uber consente inoltre, a chiunque lo desideri, di offrirsi come autista e di guadagnare dal servizio offerto per la condivisione del mezzo.

Definita gig economy in riferimento all’accettazione colloquiale di engagement, utilizzata agli inizi del '900 dai musicisti jazz per indicare gli ingaggi che ricevevano per una sola serata.

Il servizio è ben sviluppato il oltre 78 nazioni offre la possibilità di guadagnare o arrotondare molto spesso il salario a coloro che condividono il proprio mezzo e la guida.

La tariffa non dipende dal tempo trascorso come per il servizio Taxi, ed è calcolata dalla piattaforma in relazione alla distanza, orario della chiamata, tipologia di auto. 

L’utente accede registrandosi al servizio attraverso l’App Uber.  La piattaforma riconosce la posizione dell’utente ed indica la gli uberisti disponibili nelle  vicinanze che agganciano la richiesta per la destinazione indicata.

In figura  viene riportato il costo del servizio tra l’aereoporto di Lisbona e la Torre Belém circa 15km effettuato con UberX, ed  il costo effettuato con Uberblack per raggiungere dagli aeroporti rispettivamente Reggio e Lamezia i propri nodi di scambio.

Il pagamento è predeterminato dalla piattaforma ed avviene con addebito su carta. L’utente “aggancia” l’uberista scegliendo in base ai giudizi lasciati che determinano un certo numero di stelle. Monitora in ogni istante il percorso fino a destinazione. Non ci sono ulteriori costi ed è prevista la possibilità di una mancia all’autista che riceve il compenso dalla piattaforma ed il rilascio di un punteggio.

É un servizio che si integra, in molte nazioni, senza guerre fratricide con il servizio Taxi, che gode sempre di privilegi nelle soste, nei percorsi urbani limitati al traffico.

In Italia Uber è autorizzato con molte difficoltà sono nella versione Uberblack versione più cara con auto di lusso, in cui l’auto è normalmente di proprietà di compagnie che forniscono di noleggio con l’autista (NCC). 

La versione economica UberX che è quella più utilizzata e largamente diffusa, in Italia non è ancora autorizzata a causa della legislazione che impedisce il servizio per le forti opposizioni delle categorie. 

Nonostante nelle grandi città Roma, Milano esista una  richiesta di incremento di servizi Taxi, le autorizzazioni sono bloccate ed il sistema UberX che potrebbe contribuire a migliorare la mobilità é contrastato per timore di concorrenza sleale non solo dalla categoria Taxi, ma anche da chi potrebbe perdere quote di mercato come il Car sharing nonché il servizio pubblico locale.

Con l’obiettivo di stimare un quadro complessivo delle licenze taxi e delle autorizzazioni Ncc, il Mit ha firmato il 2 luglio scorso, il decreto che istituisce il Registro informatico pubblico nazionale (Rent) delle imprese titolari di licenza per il servizio taxi e di quelle di autorizzazione per il servizio di noleggio con conducente effettuati con autovettura, motocarrozzetta e natante a motore. 

Lo rende noto il Mit, chiarendo che il “ RENT, sarà accessibile agli operatori taxi e NCC, nonché ai Comuni, agli UMC e agli Organi di controllo, contiene gli estremi delle imprese esercenti l’attività di trasporto pubblico locale non di linea e i dati relativi ai contratti stipulati.

 Servirà a realizzare un quadro complessivo delle licenze taxi e delle autorizzazioni NCC sull’intero territorio nazionale ed a consentire una efficiente regolazione del mercato”.

Certamente il problema delle licenze, é un tema importante.  Tuttavia la possibilità di estendere il servizio all’offerta privata, consentirebbe spostamenti oggi, proibitivi tra piccoli comuni o per piccoli spostamenti interni rendendo più sicura ed agevole la mobilità, portando anche risultati economici a chi condivide nella rete la propria disponibilità. 




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