Attualità

Acqua potabile, l’OIRC illustra le nuove regole

L’Ordine degli ingegneri di Reggio Calabria affronta il tema dei rischi e i soggetti responsabili degli impianti interni

di Francesco Nicolò - 19 marzo 2024 07:00

Nell’ambito della formazione professionale continua, l’ordine degli ingegneri di Reggio Calabria con il presidente ing Foti  ed vicepresidente ing  Tripodi presenta un seminario di attuale importanza sia per il ruolo tecnico scientifico sia per quello sociale che la  categoria rappresenta.

Il recente convegno studio svolto presso la sede dell’ordine ha avuto riscontro con un’ampia platea e relatori  esperti del settore che ne hanno illustrato i contenuti della nuova norma che cambia profondamente con il Decreto Legislativo 23 febbraio 2023 n. 18, attuativo della direttiva UE 2020/2184.

L’ing Valeria Serranò - ingegnere della sicurezza illustra la norma, che con l’entrata in vigore del nuovo testo sancisce la responsabilità della qualità dell’acqua per uso umano negli edifici, dal punto di consegna (a valle del contatore di misura ) sino al punto d’uso (rubinetto privato). Viene direttamente ed espressamente attribuita ai responsabili dell’impianto interno ovvero all’amministratore di condominio o, in via sussidiaria e solo in sua mancanza, ai singoli proprietari della rete idrica interna (condominiale).

In altre parole, la responsabilità del gestore idrico integrato si estende (solo) fino al punto di consegna, cioè il punto in cui la condotta di allacciamento idrico pubblica si collega all’impianto, o agli impianti, dell’utente finale (sistema di distribuzione interna), cioè in corrispondenza del misuratore dei volumi (contatore).

L’ing. Maurizio Gimigliano progettista impianti esperto in Legionella Risk tratta in particolare l’art. 2 lettera q) del D.Lgs. n.18/2023 precisa che gestore idrico della distribuzione interna (GIDI) è il proprietario, il titolare, l’amministratore, il direttore o qualsiasi soggetto, anche se delegato o appaltato, che sia responsabile del sistema idro-potabile di distribuzione interno ai locali pubblici e privati, collocato fra il punto di consegna e il punto d’uso dell’acqua.

La norma pertanto  coinvolge anche i professionisti come soggetti responsabili in fase di progettazione della rete interna.

Illustra i metodi attualmente validi per il contrasto al batterio ( UBA, Impertermia) e le modalità di valutazione della progettazione oltre aprevedere trattamenti mirati e controlli periodici. 

Il dott Carmelo Mangano specialista in malattie infettive rivolge particolare attenzione alla gestione e controllo del batterio “Legionella pneumophila” che oltre ad essere in costante crescita e diffusione, in termini numerici detiene ha un primato di decessi. La proliferazione del batterio è sostanzialmente stabile sotto i 20gradi, tra in 20 e 45 gradi cresce esponenzialmente ed oltre i 55 gradi la permanenza di 30 minuti abbatte la carica batterica. Il batterio non ha una sintomatologia particolare creando una forma di patologia pseudo influenzale con stato febbrile mentre il batterio aggredisce il sistema respiratorio.

Seminario si conclude con un messaggio di responsabilità verso i professionisti interessati nella la progettazione e la gestione del rischio legionellosi, che la norma coinvolge in quanto soggetti incaricati alla realizzazione dell’impianto. In considerazione della proliferazione del batterio in ambienti a “bassa” temperatura come boiler, serbatoi di accumulo , caldaie a condensazione, pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria, il rischio di una impennata di contaminazioni nei prossimi anni si prevede in aumento anche per l’introduzione di impianti a “basse temperature”. La proliferazione esponenziale del batterio nell’intervallo di temperatura tra 25-50 gradi e la sua concentrazione in presenza di soggetti fragili diventa fatale più del covid-29.


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