Piazza del Popolo: Scambio di ruoli tra destra e sinistra
L'opposizione sceglie la via della solidarietà e la maggioranza della fermezza legislativa
di Francesco Nicolò - 14 gennaio 2025 20:11
Piazza del Popolo e la questione ambulanti rappresenta l'ennesima scenografia di una danza acrobatica, un trasformismo in continua evoluzione tra maggioranza ed opposizione, dove, in un tempo ormai passato la sinistra pregna di lavoro, operai, assistenza sociale, cavalcava il disagio per raggiungere le grandi masse, oggi la destra, un tempo o a tempo paladina della fermezza, delle leggi, dell'ordine pubblico e della meritocrazia si trasforma in paladina della tutela delle minoranze, delle famiglie operaie a prescindere dalle leggi, tanto queste possono cambiare.
Questo scenario è realmente accaduto a Reggio Calabria, stamane, infatti, l'operosa commissione "Controllo e Garanzia" presieduta dal consigliere Ripepi, ha mostrato l'evidente difficoltà a gestire un problema o meglio una questione tanto semplice quanto ingigantita per amore delle parti.
Che la città di Reggio Calabria non si dimostri all'altezza di gestire eventi e situazioni mediamente complicate é una evidenza, e che, ogni situazione, a prescindere dalla complessità, diventi un caso politico é una certezza, che esplode nella polemica o nel tragicomico, ma senza affrontare compiutamente e con maturità le questioni, che diventano utili solo a polverizzare gli avversari politici.
Questa amministrazione, tra impasti e reimpasti, nata per traghettare il partito di maggioranza verso le prossime elezioni, appare tanto in difficoltà a gestire, quanto la minoranza di trovare una filosofia ed un'identità politica.
I consiglieri, intervenuti nel corso della commissione hanno fatto emergere la solita stucchevole, ma poco efficace preoccupazione per famiglie, per il lavoro per la legalità, non di meno un presuntuoso modello economico sul quale la città esprime la sua vitalità.
Una riunione segnata da accuse reciproche tra chi é a favore o contro la legalità, tra chi è per il lavoro e chi contro, come se ci potesse essere una possibilità differente a prescindere dal colore partitico. A parti invertite, come ormai si vede da tempo, l'amministrazione pare guidata dall' ex sindaco più criticato dall'attuale maggioranza.
La prima parte della riunione si concentra tra i consueti chiarimenti di posizione: Dopo l'intervento della dirigente Pace che illustra le questioni tecniche alla base degli indirizzi dell'esecutivo, la parola ai consiglieri: Il consigliere Basile non ci sta alle accuse mosse nelle ore precedenti dall'assessore La Nucara, chiarendo bene che la legalità non è in discussione. Il consigliere Milia è preoccupato di quello che sarà l'illustre Piazza del Popolo, declassata a mero parcheggio; il consigliere Neri punta il dito sull'assessore La Nucara sottolineando la responsabilità nell'assunzione dell'incarico, sulla tutela delle famiglie e dello storico mercato " cuore pulsante della città" conclude sottolineando l'ormai consolidata comunicazione social delle scelte da parte del sindaco Falcomatà. Il consigliere Sera con il consueto "aplomb" tranquillizza tutti con un riassunto delle "puntate precedenti", evidenziando il danno erariale per i mancati incassi che a fronte di poche migliaia di euro di incassi Tosap per gli due unici ambulanti autorizzati, la spesa per pulizia straordinaria della piazza supera i 200milioni di euro annui, rendendo irragionevole tale utilizzo, sottolinea inoltre, che l'amministrazione non comunica via social avendo emanato appositi decreti e invita la minoranza ad affrontare la questione con proposte che la maggioranza valuterà se o meno adottare. Fuori dal palazzo ad aspettare da un lato gli operatori economici in attesa di risposte per avere assegnazioni dove svolgere l'attività che fino al giugno prossimo è sospesa nella piazza, dall'altro un servizio mancante per i tanti cittadini che ancora scelgono la via del mercato sia per risparmio sia per comodità logistica. Quest'aspetto della logistica in particolare dovrà essere considerato nelle alternative eventuali alla ricollocazione dell'area mercatale.
In sintesi tutto ha inizio con la Direttiva Bolkestein (2006/123/CE), che disciplina i servizi nel mercato interno europeo. Si applica anche al commercio su aree pubbliche negli spazi urbani, con alcune precisazioni. La Direttiva considera le concessioni di posteggio su aree pubbliche come un “servizio” soggetto a regole di trasparenza, concorrenza e non discriminazione e favoritismo. L’assegnazione di spazi per il commercio ambulante su suolo pubblico (come mercati e fiere) deve avvenire attraverso bandi pubblici e criteri oggettivi. Viene introdotto il principio che le concessioni non possano essere rilasciate “a vita”, ma debbano avere una durata limitata e definita, per garantire la libera concorrenza.
Le autorità locali possono imporre restrizioni per motivi di interesse pubblico, e tutela degli spazi urbani per la salvaguardia dei beni culturali e del patrimonio storico; protezione dell’ambiente urbano; ordine pubblico e sicurezza.
In Italia, la Direttiva è stata recepita con il D.Lgs. 59/2010 e successivi aggiornamenti, che regolano l’assegnazione dei posteggi su suolo pubblico. Tuttavia, le concessioni scadute o in scadenza sono soggette a procedure di gara pubblica. Solo alcune categorie e spazi urbani possono essere esclusi dalla piena applicazione della Direttiva, in quanto rientrano in ambiti di “interesse generale” o esigenze locali.
Il Comune di Reggio Calabria quindi parrebbe, non poter assegnare concessioni per il commercio su aree pubbliche senza una procedura di evidenza pubblica o attraverso un'interpretazione degli spazi urbani per i quali varrebbe la disapplicazione normativa, oggi solo altri 2 comuni italiani oltre la città di Reggio Calabria pare abbiano indetto gare per l'assegnazione: Milano e Roma.
Come indicato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nel parere del 15 febbraio 2021, che invita gli enti locali a disapplicare le norme nazionali che prevedono il rinnovo automatico delle concessioni, in quanto in contrasto con il diritto comunitario, il Comune di Reggio Calabria ha adottato la determina dirigenziale n. 7107 del 29 dicembre 2023, che prevede l’assegnazione delle concessioni tramite bandi pubblici, garantendo trasparenza e concorrenza nel settore del commercio su aree pubbliche. L’amministrazione ha quindi deciso di mettere a bando le concessioni per tutti gli ambulanti operanti nei mercati cittadini. Decisione che ha suscitato proteste da parte degli operatori del settore, che hanno organizzato una manifestazione il 12 gennaio 2024, promossa dall’Associazione Nazionale Ambulanti (Ana-Ugl). Gli ambulanti contestano la scelta del Comune, ritenendola in contrasto con la Legge 30 dicembre 2023 n. 214 “Legge annuale per il mercato e la concorrenza”, che prevede il rinnovo delle concessioni fino al 2032, come stabilito dalla Legge 17 luglio 2020 n. 77. Essi sostengono che la messa a bando delle concessioni precarizzi ulteriormente le loro attività, già messe alla prova da concorrenza e crisi dei consumi. La proroga avrebbe di fatto spostato al 2032 la questione, ma certamente sarebbe stata oggetto di inopportune ricadute politiche, passibili di atti giuridiche ed amministrativi verso l'amministrazione uscente.
Il Settore Sviluppo Economico del Comune ha prorogato le concessioni esistenti (due) fino allo svolgimento delle procedure ad evidenza pubblica, garantendo così la continuità lavorativa agli operatori autorizzati in attesa dei nuovo bando, per gli altri soggetti si sta valutando una soluzione tipo "spuntisti" per superare i vincoli, come previsto nel Regolamento per l’esercizio del commercio al dettaglio su aree pubbliche, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 63 del 7 ottobre 2022, che disciplina le modalità di assegnazione dei posteggi e le norme per lo svolgimento dell’attività ambulante, nonché le esclusioni per soggetti con reati passati in giudicato (art.6).
La soluzione per i commercianti ha ovviamente una sola strada: arrivare con assegnazione provvisoria fino a conclusione della graduatoria di assegnazione in un'area disimpegnata ed accessibile alla cittadinanza.
Rimane irrisolta la questione politica del dove dovrebbe essere svolta l'attività mercatale e che destinazione dovrà essere data alla Piazza del Popolo ovvero, (questione già sollevata da ReggioInforma), se riqualificata possa diventare uno spazio di pregio, storico, culturale per la collettività o in alternativa un parcheggio (con un adeguato piano del trasporto pubblico). Il problema politicamente divisivo appare l'intervento di riqualificazione o qualificazione dell'area, preludio di ulteriori scontri senza un confronto aperto con i cittadini pronti a prendere posizione come accaduto la recente ristrutturazione di Piazza de Nava.
Piazza del Popolo nel corso degli anni ha ridotto la sua attività mercatale, le storiche "bancarelle ortofrutticole" hanno lasciato spazi vuoti, le tipiche distese colorate di ombrelloni sono stati sostituite da furgoni e tende. Nel corso degli anni 90, il mercato e la domanda si è spostata verso i centri commerciali e molti operatori un tempo ambulanti, hanno trasferito l'attività con aperture di servizi di vicinato, la Piazza d'oggi, oltre ad essere spazio sportivo saltuario per i giovani extracomunitari, insieme alle vicine aree abbandonate (tra cui l'area archeologica), diventa simbolo di una città ancora confinata in una trincea senza acqua e senza elettricità che rinuncia ad uscire allo scoperto per iniziare ad ascoltare e costruire una città organizzata per i cittadini ed ai visitatori attraverso scelte di prospettiva che abbiano ricadute economiche e culturali.
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