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Le Nobili decadute d’Europa

L’analisi con uno spaccato narrativo per ricordare le vecchie glorie perché lo sport è una cosa seria e dietro una squadra ci sono storie di città e uomini.

di William Giovanardi - 10 marzo 2024 17:19

Con buona pace di tutte le tifoserie e rivali storici, oramai l'unica squadra a non aver mai conosciuto l'onta della serie B è rimasta l‘Inter; il Sassuolo è l'altra a non essere mai retrocessa dalla seria A, ma le serie inferiori le ha frequentate un po' tutte. Questo vuol dire che nel corso degli anni la nostra cadetteria ha ospitato fior di squadroni, tante pluriscudettate. Attualmente l'unica a poter vantare un titolo è la Sampdoria, in molti ricorderanno la grande Samp di Vialli e Mancini trascinati dal mitico Boskov, quello delle frasi passate alla storia “… rigore è quando arbitro fischia…”, che riuscì a giocare anche una finale di coppa campioni persa contro il Barca di Koeman. 

Il Parma non ha vinto lo scudetto, ma trovò gloria in Europa negli anni novanta. Per dire la verità ci sarebbero anche Pro Vercelli, Casale e Novese nelle serie inferiori, ma i loro successi risalgono a più di un secolo fa.

La domanda sorge spontanea: e nei maggiori campionati del continente? 

In Spagna l'unica squadra ad aver vinto il campionato che non milita nella Liga è il Deportivo La Coruna. I meno giovani lo ricorderanno protagonista nella Champions a cavallo degli anni 90/ 2000, soprattutto i milanisti che subirono una remuntada storica. Vincitori per 4-1 a San Siro vennero umiliati al Riazor per 4-0. Nell’ultimo decennio è iniziata una crisi inesorabile che ha portato il Super Depor a vivacchiare in terza serie.

In Germania siamo tutti abituati ad assistere ad un campionato dominato dal Bayern, negli ultimi 50 anni sono state poche le squadre ad interrompere questo monopolio. Eppure, non è sempre stato così. Fino agli anni 70 il Bayern aveva vinto un solo titolo dei 33 attuali. Fino ad allora tantissime squadre si erano concesse periodi più o meno lunghi di gloria e quindi le serie inferiori sono piene di squadre che almeno una volta nella loro storia sono state campioni di Germania. Nella Zweite Liga di adesso militano Norimberga (9 titoli), Schalke (7), Amburgo (6), Kaiserslautern(4), Furth (3), Hertha (2), Hannover (2) più altre 4 con un titolo.

 Tra queste meritano una menzione sicuramente in due, l’Hamburger SV ed il Kaiserslautern. Intanto i loro successi sono molto più recenti. Gli anseatici sono stati per anni ai vertici anche in Europa, basterebbe chiedere agli Juventini se ricordano un certo Felix Magath, e poi, fino al 2018 non erano mai stati retrocessi, unica squadra (c’era addirittura un orologio allo stadio che segnava fino ai secondi trascorsi in massima serie). 

Da allora la loro permanenza in Zweite è diventata praticamente una maledizione. Ogni anno dominano il girone di andata per poi vedersi sfuggire la promozione negli ultimi turni o nella finale play off. La beffa dell’anno scorso è stata atroce. All’ultima giornata avevano vinto la loro partita e aspettavano il risultato del Heidenheim che li sopravanzava di un punto. Era già iniziato il recupero ed erano sotto di uno. Lo speaker dello stadio di Amburgo erroneamente diede la notizia che era finita, iniziarono i festeggiamenti. Pensate le scene di sconforto quando si accorsero che la partita non era affatto finita e che l’Heidenheim aveva segnato due gol. Il Kaiserslautern è invece passato alla storia per essere la prima e unica squadra a vincere il titolo da neo promossa nel 98.

Se in Germania il monopolio Bavarese e relativamente recente, in Francia la supremazia parigina è praticamente dei giorni nostri. Fino al 2012 avevano solo due trionfi, mentre il primo decennio del millennio era stato dominato dal Lione. Anche Marsiglia e Monaco sicuramente sono da considerare tra l’élite del calcio oltralpe. L’attuale Ligue 2 annovera tra le sue contendenti altre due delle squadre più titolate di Francia, Saint Etienne con ben 10 campionati vinti e Bordeaux (6). Se a qualcuno dovessero sfuggire i successi sportivi, i girondini ben figurarono nelle coppe negli anni 2000, il Saint Etienne contese una coppa dei campioni al Bayern nel 76, sicuramente nessuno potrà dire di non conoscere due giocatori che sono stati lanciati da queste squadre, da cui presero il volo per diventare dei fuoriclasse e icone sportive,probabilmente i due calciatori francesi più forti di tutti i tempi (Fontaine non l’ho mai visto giocare). Penso che si sia capito che stiamo parlando di Roi Michel Platini (Saint Etienne) e Zinedine Zidane (Bordeaux).

Anche il campionato inglese ha vissuto delle rivoluzioni negli anni, la più importante la creazione della Premiere League negli anni 90 che rimpiazzò la vecchia Division one. La decisione venne presa in seguito agli scarsi successi in Europa dei club d’oltremanica, era il decennio in cui dominavano i club nostrani e quelli spagnoli. La Division one aveva visto trionfare un’infinità di squadre, dalla prima vincitrice, il Preston North End nel 1888 all’ultima, Leeds United, nel 1992. Da allora hanno sempre trionfato i soliti noti. Curioso come il Liverpool, già detentore di 18 titoli, dovette aspettare quasi trent’anni per vincere la sua prima Premiere League, e purtroppo in uno stadio deserto (era il 2020). 

Ai più giovani sembrerà anche strano che prima del nuovo millennio Chelsea e Manchester City erano delle squadrette che facevano la spola tra le serie (i citizens erano considerati solamente dei noisy neighbours dai cugini dello United), ma arriviamo all’attuale Championship (serie B inglese). Avendo già citato Preston e Leeds, non possiamo non soffermarci sulle due meteore più recenti. 

L’impresa del Leicester di Ranieri è ancora viva nella memoria di tutti, e resterà nella storia soprattutto perché avvenuto in un’era in cui i soldi della premiere erano già tantissimi, e gli squadroni di Manchester, Liverpool e Londra già la facevano da padroni. Insomma, una fiaba vera e propria, considerando anche che era risalito in premiere solo qualche anno prima e nel campionato precedente si era salvato solo nelle ultime giornate. Per l’impresa dell’altra squadra bisogna tornare indietro di qualche anno.

 Era il 1995 quando il Blackburn di Alan Shearer sovvertiva ogni pronostico e riusciva a resistere all’assalto del Manchester United all’ultima giornata. Se Leicester è pur sempre una delle prime 10 città d’Inghilterra per popolazione, lo stesso non si può dire di Blackburn, città del Lancashire che a stento supera i 100.000 abitanti.

Se quest’articolo avessi deciso di scriverlo un paio d’anni fa (aveva passato un decennio circa tra seconda e terza serie), sicuramente l’attenzione sarebbe ricaduta sul Nottingham Forest di Brian Clough. Promossa da terza classificata nel 1977, l’anno dopò stupì tutti vincendo il campionato da neopromossa e le due successive coppe dei campioni. Era il Forest di Viv Anderson (primo giocatore di colore della nazionale) e Trevor Francis.

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