Politica

Reggio Calabria, un’altra caduta di albero

Verde urbano tra ideologia e responsabilità

di Francesco Nicolò - 22 dicembre 2025 17:51

Un altro albero imponente è caduto nelle ultime ore a Reggio Calabria. Ancora una volta, per pura casualità, senza conseguenze gravi per le persone. Ancora una volta, però, con la stessa domanda che torna a farsi strada: la città è davvero nelle condizioni di accogliere alberi di grandi dimensioni senza una gestione seria, programmata e tecnicamente fondata?

Il tema non è – e non dovrebbe essere – la contrapposizione sterile tra chi ama la natura e chi vorrebbe “tagliare tutto”. Il problema è più profondo e più scomodo: oggi a Reggio Calabria è difficile rimuovere un albero pericoloso, così come è difficile piantarne uno nuovo, perché ogni intervento viene immediatamente letto come un attentato al verde, alla fauna, all’ambiente. Si solleva il “popolo del no”, si invocano gli uccelli, gli insetti, l’ecosistema, spesso senza distinguere tra tutela ambientale e immobilismo ideologico.

Ma una città non è un parco naturale. È un organismo complesso, fatto di strade, sottoservizi, edifici, scuole, marciapiedi, traffico e persone. Alberi piantati decenni fa senza criterio, con apparati radicali incompatibili con il contesto urbano, oggi diventano un rischio reale, aggravato dal cambiamento climatico, dai venti improvvisi, dalle piogge intense e dalla mancata manutenzione.

Difendere il verde non significa conservare tutto a prescindere. Significa scegliere. Significa monitorare, potare, sostituire. Significa avere il coraggio di abbattere un albero malato o instabile e, allo stesso tempo, piantarne altri, più adatti, più giovani, più sicuri, con un progetto di lungo periodo.

Oggi, invece, il risultato è un paradosso:

• alberi vecchi e pericolosi restano al loro posto per paura delle polemiche;

• nuovi alberi non si piantano perché “tanto poi qualcuno protesterà”;

• quelli buoni cadono per effetto di programmi di finanziamento pubblico 

• le fallanze non vengono ripristinate 

• e la città invecchia, anche nel suo patrimonio verde.

Serve un equilibrio nuovo, che metta insieme competenza tecnica, trasparenza e comunicazione. Serve spiegare ai cittadini che rinnovare il parco arboreo non è distruggerlo, ma salvarlo. Che un verde urbano sano è un verde gestito, non abbandonato. E che la sicurezza pubblica non è negoziabile.

Ogni albero che cade non è solo un episodio di cronaca. È un segnale. 

Ignorarlo, per paura di scontentare qualcuno, significa esporsi – prima o poi – a conseguenze ben più gravi.

Categoria : Politica
Galleria fotografica