Cronaca

Tragedia di fine anno nel porto di Bari

Un incidente mortale si è verificato nel porto di Bari dove un operatore ha perso la vita durante le attività di movimentazione container.un mezzo di sollevamento che si spostava in retromarcia. Lascia moglie e due figlie.

di Redazione - 30 dicembre 2023 23:57

 PORTO DI  BARI- Un operatore della cooperativa Nazario Sauro ha perso la vita durante le attività di movimentazione container. Angelo Rossini, di 51 anni, è stato investito da un mezzo di sollevamento che si spostava in retromarcia. Lascia moglie e due figlie. 

Si legge in una nota diffusa dalle Organizzazioni Sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che per domani hanno proclamato una giornata di sciopero.

"L'ennesima tragedia che è costata la vita ad un lavoratore portuale e che rende evidente, ancora una volta, l'importanza della sicurezza, in particolare modo in un ambito ad alto rischio come quello dei porti e la necessità di interventi concreti nell’applicazione e nell’armonizzazioni delle norme vigenti". Così Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in merito all'incidente mortale avvenuto oggi nel porto di Bari in cui ha perso la vita un lavoratore di 51 anni.

"Ci stringiamo al dolore della famiglia del lavoratore ucciso - proseguono le organizzazioni sindacali - e a tutti i suoi colleghi ai quali esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà".

"Continueremo a sollecitare il Governo e tutte le parti in causa affinché si faccia molto di più rispetto al tema della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori portuali rafforzando il sistema di tutele e di controlli. Sulla base di questi presupposti, ci aspettiamo una convocazione da parte del Viceministro Rixi, per riprendere il confronto sul sistema portuale italiano" concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.”

“ Non si tratta solo di un problema culturale, c’è una logica di mercato spietata che considera la sicurezza un costo e non un investimento, incrementa sempre di più i ritmi di lavoro, la rapidità degli interventi, in uno scambio in cui il lavoro e la vita delle persone continuano ad essere l’agnello sacrificale.“