Scuola: stop cellulari fino alla terza media. Roba da boomer o atto coraggioso?
Tra le novità annunciate anche un ritorno al diario cartaceo per segnare i compiti a casa
di Elisabetta Marcianò - 11 luglio 2024 08:51
In un momento storico in cui I dispositivi elettronici sono diventati estensioni naturali delle nostre mani, la decisione di vietare l'uso dei cellulari a scuola fino alla terza media rappresenta una mossa coraggiosa e ponderata. Questa iniziativa, adottata da diverse istituzioni educative, mira a creare un ambiente di apprendimento più concentrato e sereno per gli studenti, allontanandoli dalle distrazioni tecnologiche. Qualcosa che riporta indietro, insomma "roba da boomer". Effettivamente, per chi scrive le uniche distrazioni possibili in classe erano le pagine del diario (smemoranda in primis) e una mano che ti toccava la spalla da dietro perché, all'improvviso, doveva dirti una cosa urgentissima.
A firmare la circolare che vieta l'utilizzo dei cellulari fino alla terza media è il ministro dell'Istruzione Valditara. Il divieto non comprende l'uso di computer e tablet che comunque devono essere utilizzati con la guida dell'insegnante. L'uso dei cellulari nelle scuole è stato a lungo un argomento controverso. Da un lato, i sostenitori della tecnologia in aula sottolineano i vantaggi educativi degli smartphone, come l'accesso immediato alle informazioni e l'uso di applicazioni didattiche. Dall'altro lato, però, cresce la preoccupazione per le distrazioni, il cyberbullismo e la dipendenza da dispositivi elettronici.
Senza demonizzare strumenti indubbiamente utili, proviamo a capire quali potrebbero essere le principali ragioni che hanno portato al divieto: In primis, una riduzione delle distrazioni: I cellulari possono essere, infatti, una fonte costante di distrazione per gli studenti, con notifiche, giochi e social media che richiamano continuamente la loro attenzione e di conseguenza una minore concentrazione nelle attività scolastiche. L'uso eccessivo dei cellulari può anche ridurre le interazioni faccia a faccia tra gli studenti, limitando le opportunità di sviluppare abilità sociali e relazionali essenziali. Senza cellulari, gli studenti sarebbero più propensi a comunicare e collaborare direttamente con i loro compagni di classe. Insomma, tornerebbero di moda quelle cose normali tra compagni di classe.
Altro elemento da non sottovalutare è che la presenza di cellulari può facilitare episodi di cyberbullismo, che possono avere gravi conseguenze psicologiche per le vittime. Limitando l'uso dei dispositivi, le scuole possono contribuire a creare un ambiente più sicuro per tutti gli studenti. Diversi studi hanno dimostrato che l'uso dei cellulari può influire negativamente sul rendimento scolastico. Senza la distrazione dei telefoni, gli studenti possono dedicare più tempo e attenzione allo studio, migliorando così i loro risultati accademici. Su questo punto non mi esprimo perché la voglia di studiare è argomento spinoso e sicuramente non può essere influenzata da un cellulare. Ricordi da boomer.
La decisione di vietare i cellulari a scuola fino alla terza media ha suscitato reazioni contrastanti tra genitori e studenti. Molti genitori supportano la misura, in primisIl Moige (Movimento Italiano Genitori) che plaude all'iniziativa riconoscendo i benefici di un ambiente educativo più focalizzato e meno distratto. Alcuni, tuttavia, esprimono preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei loro figli, temendo di non poterli contattare in caso di emergenza.
Gli studenti, dal canto loro, mostrano una gamma di reazioni. Alcuni accolgono positivamente il divieto, vedendolo come un'opportunità per distaccarsi dalla pressione dei social media e concentrarsi meglio sullo studio e sulle relazioni interpersonali. Altri, invece, lo percepiscono come una limitazione della loro libertà personale. Ieri, discutendo con un adolescente di questa nuova norma mi sono sentita rispondere: "E che fanno cinque ore in classe?". Eh già che cosa mai potrebbero fare dei ragazzini in una classe?