Politica

Piazza del Popolo: Occasione per riqualificarla o solo campo di battaglia?

Una piazza abbandonata, un ettaro di suolo pubblico in centro città a cui affidare un ruolo

di Francesco Nicolò - 29 gennaio 2025 07:51

La Commissione di Garanzia continua a tenere banco nell'azione politica istituzionale attraverso il suo presidente Massimo Ripepi che pubblicamente continua a sostenere l'ingiustificata assenza del Sindaco Falcomatà alle richieste di convocazione da parte della stessa commissione.

Da dire che la commissione la cui presidenza è affidata alla minoranza in consiglio comunale ha la funzione: di verifica delle decisioni dell’amministrazione nel rispetto delle normative e i principi di buon governo; si assicurare  che i consiglieri comunali possano esercitare le loro funzioni, ad esempio accedendo agli atti amministrativi; di monitorare gli atti amministrativi da eventuali irregolarità negli atti deliberativi del Comune; di garanzia del rispetto delle norme statutarie e regolamentari.

Ma quali sono gli obblighi del Sindaco nei confronti della Commissione di Garanzia?

Bene, il sindaco, in quanto rappresentante dell’ente, ha il dovere di collaborare con la Commissione di Garanzia e rispettarne le prerogative. I suoi obblighi principali includono: rispondere alle richieste della Commissione: fornire chiarimenti e documentazione sugli atti amministrativi; garantire la trasparenza dell’azione amministrativa: mettere a disposizione le informazioni necessarie per il controllo; partecipare (se richiesto) alle riunioni della Commissione: può essere convocato per spiegare determinate scelte amministrative; rispettare le decisioni e le segnalazioni della Commissione, e se vengono riscontrate irregolarità, il Sindaco deve adottare le misure correttive necessarie.

Questi obblighi derivano dai principi di trasparenza, legalità e buon andamento della pubblica amministrazione sanciti dalla Costituzione e dalle leggi sugli enti locali.

Tra commissione e amministrazione ovviamente è sorto un cortocircuito istituzionale, derivante da un uso improprio o quantomeno al limite dell'azione amministrativa istituzionale.

Se da un lato le attività dell'amministrazione sono supportate da norme di legge, vedi il blocco del bando 2018 per l'assegnazione del suolo pubblico per interferenza con le norme europee, dall'altro non è certamente impensabile per Decreto la modifica del piano del commercio, che allo stato attuale prevede Piazza del Popolo ancora una sede mercatale, come riporta allegato A del regolamento comunale sull'esercizio del commercio.

Il cambio di destinazione di un'area commerciale o del piano del commercio, non può non passare,  da una discussione ed una delibera di consiglio comunale essendo questo un intervento trasformazione del territorio che richiede un passaggio obbligato in consiglio. 

Le ordinanze, come i decreti d'urgenza hanno necessità di una motivazione immediata ed contingente, a cui comunque facilmente il legislatore puó dare una propria lettura ed interpretazione, la famosa "pezza d'appoggio". Per citare, basta pensare all'esigenza di parcheggio per le scolaresche che presumibilmente avranno necessità di un luogo sicuro dove parcheggiare Bus, l'esigenza di sviluppare attività ludiche (il carnevale); aggirare l'ostacolo è tanto semplice quanto difficile smontarne la scelta.

Davanti a tutti, manca ancora il famoso confronto, la partecipazione condivisa delle scelte che il territorio chiede.

 I Comitati di Quartiere ancora attendono un regolamento previsto dallo statuto comunale, che da anni viene sollecitato ma mai approvato e mai portato in consiglio comunale per l'approvazione o la bocciatura. Cortocircuiti istituzionali che limitano la partecipazione malgrado la giunta comunale ha la forza per poter assumere scelte.

Piazza del Popolo così come l'utilizzo di altre aree pubbliche, non può essere una questione privata né ad uso privatistico, il Lido Comunale è un'altra situazione analoga, così quello che dovrà essere il Museo del Mare, un'opera tanto costosa quanto importante economicamente per la città se sviluppata in tale prospettiva; la Palestra di San Giovannello, un bene costoso i cui rientri economici si sono dissolti tra le chiacchiere ma con il risultato di lasciare degrado nel territorio.

Le osservazioni, corrette del consigliere Sera, riguardo costi e ricavi sull'utilità della piazza a uso commerciale e le ricadute negative, non possono essere a tempo ma devono essere una indicazione generale,  che valga per ogni attività data in uso. Quanto vale allora l'utilizzo delle cabine, rispetto a costi di manutenzione, vigilanza, pulizia? Ne vale la pena l'affitto come uso cabina o sarebbe meglio una ristrutturazione in mini camere per offrire servizi turistici? 

Domande e risposte che andrebbero affrontate "serenamente" in un dibattito pubblico in un consiglio comunale aperto con rappresentanze dei cittadini e delle categorie professionali per orientare e fissare obbiettivi minimi.

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