Edifici pubblici Comunali: innescato effetto fuochi d'artificio.
Le responsabilità penali del Dlgs 81/01 obbligano il Datore di Lavoro ad azioni immediate
di Francesco Nicolò - 16 aprile 2025 11:09
Anni di rimandi ed abbandono ma alla fine "qualcuno" il conto lo porta sul tavolo.
Se non c'è la buona volontà o la seria programmazione, ci pensa la norma sulla sicurezza del lavoro Dlgs 82/01 a svegliare chi trascura gli aspetti di tutela della saluta e sicurezza dei lavoratori.
Norma recitata come sermone dagli amministratori pubblici per stigmatizzare situazioni di disagio o carenze o abusi nel mondo del lavoro ma che non li esenta.
Ahimè, il datore di lavoro, per la norma è il primo soggetto responsabile penalmente e non solo, riguardo la sicurezza nel lavoro. Brutta storia! Essere il datore di lavoro di un'azienda, senza margini di guadagno ma con sole responsabilità penali non può piacere. Accade quindi che il Sindaco Falcomatà, nomina il 16 giugno 2024, quale datore di lavoro, al fine della sicurezza e degli obblighi in materia di luoghi di lavoro l'Ing Francesco Minutolo che accetta.
Essere designato , "Datore di lavoro", è una posizione scomoda. A questa figura la norma individua tutte le responsabilità per le inadempienze. A buon ragione il "Datore di Lavoro" si avvale di un tecnico specializzato l'RSPP e di strumenti previsti, al fine di garantire un adeguato grado di conoscenza nella gestione delle scelte e delle risorse da impiegare nella sicurezza. Eh sì, il Datore di Lavoro è colui che ha il potere di spendere!
Nella pubblica amministrazione la gestione della spesa e degli interventi passa anche da una gestione degli appalti, degli incarichi e norme sulla trasparenza. Non è semplice né immediato l'intervento che deve essere approvato con delibera di Giunta.
La N81, tuttavia non concede, alla figura del DATORE DI LAVORO, margini di discrezionalità, se non agire per la sicurezza: sempre e comunque tempestivamente con ogni mezzo e strumento disponibile.
"La sicurezza prima di tutto"!
L'Ing Minutolo appare chiaro ed evidente abbia compreso il ruolo, ed abbia compreso anche le gravi situazioni riscontrate anche attraverso la collaborazione degli specialisti del settore. Non potendo gestire interventi risolutivi che passerebbero per inserimento in bilancio, delibere, incarichi deve tuttavia attivare le azioni immediate che il rischio presenta.
Di fatto, non chiude alcuna struttura pubblica ma ne limita fortemente l'utilizzo a garanzia della sicurezza dei lavoratori.
La lista è lunga, ma è sicuramente solo l'inizio. Dopo le chiusure delle 9 scuole del territorio che hanno creato problemi ai lavoratori ed alle famiglie, arrivano altre iniziative di limitazione del rischio di eventuale danno per la salute.

Inizia così la dichiarazione di manleva da parte del nominato Datore di Lavoro che difronte ad atti ed accertamenti inoppugnabili deve presentare il conto all'amministrazione che lo ha incaricato.
Certamente sono misure temporanee, fino a risoluzione dei problemi! L'elenco è ben articolato così come ben definite le misure immediate da attuare.


Le carenze riscontrate spaziano dalla mancanza del Certificato Prevenzione Incendi (CPI), al certificato di Agibilità dell'immobile.
Nei casi più "leggeri" le " dichiarazioni di conformità degli impianti e delle macchine" e obblighi a verifiche periodiche.
A ben guardare risulta allertante, l'assenza dei certificati di agibilità, che dovrebbero presupporre innanzitutto una verifica sismica e poi la conformità degli impianti. Elenco che fa tornare nella memoria il recente e dovuto decreto di inabilità delle nove scuole cittadine.
La batteria dei fuochi d'artificio è appena iniziata, ed oggi, è poco probabile che si possa fermare agli altri immobili pubblici. Solo la sostituzione della figura del datore di lavoro, con chi rappresenta la massima autorità comunale, il sindaco, può sospendere queste attività, ritardando le procedure di accertamento, assumendosi responsabilità oltre il dovuto. È da escludere una deroga normativa solo per il settore pubblico, ed allora la soluzione è chiudere gli uffici pubblici non a norma o attivare risorse pubbliche per la messa a norma.
Rimane tuttavia da chiarire, se quest'innesco è voluto, per sollecitare il governo ad erogare risorse o è un'iniziativa autonoma dell'attuale datore di lavoro per declinare le responsabilità.