Un sindaco, due verità: il 47% di Falcomatà divide i partiti e l'opinione pubblica
Il sindaco ottiene il 47% nel sondaggio nazionale: la maggioranza lo rivendica come segnale di fiducia, mentre le opposizioni parlano di fallimento .
di Francesco Nicolò - 08 luglio 2025 13:30
Come ogni anno, viene elaborata l'indagine Governance Poll, realizzato per il Sole 24 Ore da "Noto Sondaggi", che ha utilizzato un campione abbastanza robusto e stratificato su scala nazionale.
I dati emersi (non accertati), rilevano che sono stati intervistati oltre 10.000 cittadini su base nazionale. Il campione è stato individuato con un minimo di 600 intervistati per ogni capoluogo di provincia ed un minimo di 1.000 intervistati per regione.
La rilevazione, svolta ad aprile, è avvenuta tramite interviste telefoniche e online, con stratificazione su criteri quali sesso, età e area geografica.
Il campione del Governance Poll 2025 si presenta, per lo scopo, statisticamente significativo, ampio e ben strutturato. La stratificazione geografica e demografica dovrebbe garantire una buona rappresentatività.
Il sondaggio non rappresenta l'espressione politica al voto ma l'indice di gradimento della persona. La domanda posta è diretta " “Se domani ci fossero le elezioni, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco"
Il sondaggio che ha natura diversa rispetto alle elezioni: misura il gradimento percepito sul nome ma non l’effettivo voto dei reggini, mancando il contesto, le coalizioni , le alternative al soggetto posto nel rilevamento.
Se si vuole fare un'analisi, il confronto più sensato è con il primo turno del 2020 delle elezioni amministrative comunali, dove il dato rileva un +10 punti (dal 37 al 47 %). Valore che tuttavia rappresenta la somma dei voti ottenuti dalla coalizione che sosteneva il candidato.
L'indice di "gradimento" del sindaco Falcomatà, osservato nel periodo della propria gestione amministrativa lo colloca in apparente calo di consensi (-14%), rispetto al primo turno del 2014 in cui era registrato un elevato consenso (61 %).
Nel 2020 Falcomatà recupera al ballottaggio, dopo un primo turno relativamente basso (37%) superando l'avversario Minicuci nello scontro diretto, manifestando migliori capacità comunicative.
Il sondaggio attuale mostra un gradimento del 47% che sostanzialmente colloca Falcomatà in una posizione stabile di consenso.
Il dato storico, evidenzia tuttavia una diminuzione di appeal rispetto al successo elettorale, nel confronto con il candidato di centrodestra al ballottaggio nell'ottobre 2020 dove ottenne il 58 % ( -11%). L'attuale indice di gradimento, tuttavia è superiore del 10%, nella valutazione totale del voto espresso (diretti ed indiretti) degli elettori votanti "Falcomatà" al primo turno.
Dati con segni positivi e negativi, che maggioranza ed opposizione sostenute dalle rispettive fonti informative e giornalisti di tendenza che enfatizzano verso l'alto o verso il basso i numeri, attraverso mezzi di comunicazione indirizzati a costruire il consenso attraverso influenzando la sensibilità collettiva.
Al di là della dell'indice di gradimento ottenuto nell'elaborazione del pool, la scelta del candidato sindaco da parte degli elettori che è fortemente condizionata dalla comunicazione, è influenzata da un mix di fattori personali, politici, sociali e territoriali.
Escludendo la candidatura del sindaco uscente, il terzo mandato pare sia definitivamente fallito. La scelta dell'apprezzamento del candidato nella prossima tornata elettorale verrà valutato dagli elettori seguendo un percorso inevitabilmente condizionato dalla propaganda e dalla comunicazione.
La conquista politica della città, più che la reale volontà di amministrare e gestire problematiche si concentrerà nella scelta di candidati che abbiano capacità di esprimere:
Competenze ed affidabilità, esperienza amministrativa, capacità comunicativa, programmi concreti ed attuabili. Considerata la forte componente politica presente nel contesto, lo scenario politico regionale potrebbe fare la differenza.
Al momento la partita non è ancora entrata nel vivo, il terreno di scontro è ancora occupato da formazioni "civiche" che non pare, ad oggi rappresentare un robusta forza alle formazioni prevalenti rappresentate dall'attuale maggioranza ed opposizione, che non hanno ancora individuato la leadership su cui puntare il cui "valore percepito" sarà affidato alla comunicazione ed organi di informazione o disinformazione.