Politica

Piazza De Nava, è corretto definirla ancora così?

Il comitato di quartiere San Giovannello non ci sta a rassegnarsi e come tanti considera l'intervento uno scempio alla storia

di Francesco Nicolò - 03 dicembre 2024 11:10

La dura presa di posizione  anche legale tra ciò che è passato come una ristrutturazione conservativa e ciò che sostanzialmente è stato realizzato con una demolizione della storica piazza, ha visibilmente alterato la memoria storica di ciò che era.

La questione sollevata con veemenza dalla Fondazione Mediterranea e dal suo Presidente Vitale, ha avuto tra i suoi attivisti anche la Rete dei Comitati di Quartiere con la richiesta di un dibattito pubblico invocando l'art.22 del codice dei contratti con risposta del Ministro Franceschini di declinazione delle responsabilità, delle attività propedeutiche e pareri al Segretariato dei  Beni Culturali della Calabria, ha avuto il suo epilogo ormai da tempo. Oggi verrà aperta al pubblico ufficialmente, ma continuano a non mancare le critiche e le disapprovazioni.

Il coro istituzionale unanime ed in fiero orgoglio per l'ennesimo taglio di nastro,  a cui ha fatto da eco e sponda il sostegno di parte di qualche rappresentante dell'associazionismo cittadino che ha difeso più che l'idea di ristrutturazione e valorizzazione dello storio spazio, l'importante finanziamento che come riportato nella nota di convocazione della Conferenza dei Servizi da parte del RUP arch. Roberta  Filocamo ribadisce e sottolinea la volontà degli Enti Preposti alla tutela all'esecuzione dell'intervento: "Premesso che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo con Decreto Ministeriale n. 429 del 29 settembre 2017 (registrato alla Corte dei Conti il 16/10/2017) ha approvato il Piano degli interventi finanziati a valere sui Fondi rinvenienti dalla programmazione 2007-13 (Annualità 2017) e nello stesso ha individuato l'intervento, denominato " Reggio Calabria – Piazza De Nava: Restauro e riqualificazione per l'integrazione tra il Museo Archeologico Nazionale ed il contesto urbano ", con una dotazione economica di 5 milioni di euro; - tale intervento ricade nelle aree di proprietà del Comune di Reggio Calabria (Piazza De Nava, Piazzetta Corrado Alvaro, Via Saverio Vollaro, Via Domenico Romeo, Via Demetrio Tripepi, Corso Garibaldi (area antistante Museo archeologico e Piazza De Nava); - che l’Amministrazione procedente con Decreto del Direttore del Segretariato Regionale del MiBACT per la Calabria n. 38 dell’11/03/2019 ha approvato il Progetto di fattibilità tecnico economica dell’intervento di che trattasi; - che a seguito di procedura aperta espletata da Invitalia Spa, centrale di committenza del MiBACT, in data 11/06/2020 è stato sottoscritto il contratto rep. n. 1180 dell’11/06/2020 di  affidamento dei servizi di ingegneria ed architettura con l’RTP Microscape Architecture Urban Design Architetti Associati (capogruppo mandataria) - Nuvola B architetti associati, Ing. Stefano Cumbo; Restauratore B.C. Lorenzo Lanciani (mandanti), riguardante la redazione del progetto definitivo ed esecutivo dell’opera, compreso il coordinamento della sicurezza e la successiva direzione operativa strutturale e impiantistica in fase di esecuzione"

La festa ormai è organizzata, da giorni sui social vengono diffuse immagini, e video di un evento a dir poco inverosimile, non ravvedendosene le più intrinseche ragioni, considerata anche la caratura della "riqualificazione".

Tra i personaggi più appassionati della questione Pino De Felice, presidente del comitato di quartiere San Giovannello, figura storica dell'attivismo cittadino non le ha mai mandate a dire e anche in questa circostanza coerente con il suo spirito libero non le manda.

Non ci sta proprio che ancora si mistifichi il senso delle cose fatte, la conservazione dell'idea di piazza è svanita. Sostituita integralmente da un'altro linguaggio artistico ed architettonico

La divisione tra pro e contro è ovviamente scontata, già in passato per le installazioni di Tresoldi il popolo si è diviso sulle scelte troppo invasive sul territorio da parte dell'amministrazione.

La questione odierna tuttavia riguarda non solo lo scontro tra passato e futuro ovvero, l'idea della conservazione della memoria storica,  con interventi che ne amplificano il ricordo e l'identità, o lo svecchiamento del passato con una revisione a 360 gradi di ogni ricordo. Si pone al centro il ruolo della Sovraintendenza dei Beni Culturali,  fortemente condizionante nelle attività di rigenerazione del parco urbano e dell'identità storica che merita di essere conservata, che per i poteri conferiti determina, modifica ed avalla scelte fortemente impopolari e frequentemente, tecnicamente ed economicamente elevate, per il risultato finale e vantaggi concreti per la collettività. 

Piazza De Nava, o quello che può sembrare continua tuttavia, oltre il bello ed il brutto, a mostrare debolezza progettuale. La ricerca di un'apparente bellezza urbana che si traduce in forme, luci, spazi che vogliono sostituire o mascherare il concetto di arte e funzionalità. Funzionalità è  intrinseca nelle opere pubbliche come  primo aspetto, quando l'intervento non è solo di l'estetica e la magnificenza dello stato.

La presenza di fioriere a filari infatti, ha alterato non solo lo spazio piazza traslato verso l'antistante l'ingresso al museo, ma obbligano percorsi al pubblico e ai portatori di handicap inutili per quello che dovrebbe essere uno spazio aperto. Il lato nord della "piazza" completamente confinato da fioriere,  un sistema di verde, più  complesso della gestione pratica di un'aiuola a raso, sia dal punto di vista della manutenzione che della gestione quotidiana, obbliga un cammino più ampio e tortuoso tra ramponi, intervallati da gradini creano inutile discontinuità di piano.

 Le classiche panchine con schienale , sostituite da sedute affiancate alle aiuole che, probabilmente verranno sporcate ed impolverate dalle stesse, ritornano utili ad una vista contemplativa della facciata museale. Che sia un'opera estetica ma non funzionale, lo si percepisce dall'installazione di sedie fisse al pavimento, con lo zampillio delle fontane su un pavimento a sfondo tecnologico con una campitura a pavimento di quadrotti sparsi, che contribuiscono ad una rappresentazione inquietante e l'idea di un luogo  anacronistico rispetto al contesto ed utilizzo. Nell'era dei droni, pare che tutto sia stato realizzato per una la comunicazione attraverso immagini dall'altro. La piazza o spazio allestito ben si presta, ad una rappresentazione figurativa e scenografica dall'alto, evidenziandone le geometrie d'insieme  con sacrificio della funzionalità e della vista ad altezza uomo. Comunque sia andata, qualunque sia il sentimento personale, rimane uno spazio della città, un luogo recuperato dal degrado e spesso dal disagio sociale e deve essere rispettato con ogni mezzo. 

La nota positiva dell'intervento è di uno spazio poco valorizzato: la ristrutturazione della piazzetta Corrado Alvaro. Riqualificazione ben armonizzata e fruibile, che consente una profondità di campo ed apprezzamento dell'area e dei d'intorni  da ogni punto di vista.