Politica

Reggio: Viabilità ingabbiata tra Bike Lane, parcheggi e marciapiedi, ma le piste ciclabili?

La gestione amministrativa condizionata dai social e dalla ineguatezza

di Francesco Nicolò - 22 febbraio 2024 15:33

Le Bike Lane insieme all’introduzione della Casa Avanzata, sono una delle grandi novità dell’articolo 229 del DL, ovvero la parte dedicata alle “Misure per incentivare la mobilità sostenibile”. 

Tra le misure inserite nel Decreto Rilancio che vanno a modificare il Codice della Strada spiccano appunto le Le Bike Lane o Corsie Ciclabili che sono qualcosa di diverso, quindi complementare alle Piste Ciclabili.

L’articolo 229 del Decreto Rilancio riporta la seguente definizione per Bike Lane e Corsia Ciclabile: “Parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede. La Corsia ciclabile è parte della ordinaria corsia veicolare, con destinazione alla circolazione dei velocipedi”.

Questa definizione porta alla formazione di corsie non riservate esclusivamente all’uso della bici o velocipedi, ma all’obbligo di utilizzo e conseguenti infrazioni del cds! Differentemente dalle piste ciclabili le bike lane  non hanno una sede propria, ma promiscua. Le dimensioni sono variabili da minimo 100 cm per uno solo senso di marcia a 200cm nel caso di doppio senso di marcia.

Le Bike Lane prima del loro utilizzo devono prevedere il pittogramma del velocipede e della direzione di marcia!

La corsa ai finanziamenti europei è stata la causa per molte città di uno sconquasso alla viabilità e levate di critiche ed incredulità. 

Per i quattrini europei (mal spesi) non certo per la sete di mobilità sostenibile città come Genova, Reggio Calabria, Monza si sono ritrovate con carreggiate tracciate e parcheggi interclusi dalle bike lane che obbligano il ciclista all’uscita della sua corsia con possibilità di sanzione! 

Così fatta la norma sulle bike lane è una tutela  per gli automobilisti non per i bikers essendo solo questi vincolati dall’uso mentre gli automobilisti possono attraversarle. Ovvero stop agli slalom tra veicoli! 

La frenetica corsa a non perdere il “bottino” ha generato attività di ridefinizione della sede stradale che specialmente in città a bassissimo utilizzo della bici rapporto 1:100 non produrranno sicuramente l’effetto di incentivare l’utilizzo dal momento che oltre all’obbligo della corsia c’è il rischio che questa sia invasa da altri veicoli.

La sceneggiata notturna (in diretta dalla sua pagina) del Sindaco Falcomatà il giorno 19 febbraio e la secca replica dei tecnici interpellati che hanno replicato (fonte La C news) fermamente le proprie competenze rispetto a quelle del sindaco apre sicuramente un' ulteriore breccia nel rapporto tra istituzioni e le unità operative comunali. Certamente non si può dire che il progetto sia errato essendo le bike lane null’altro che un tracciato in sede veicolare, ma talvolta errori se ne rilevano.

Il più evidente è senz’altro la bike lane in corsia autobus (Via De Nava) quando andava e poteva essere sviluppata lato destro come prevede la norma  a margine dei parcheggi, poca cosa è ritracciarla con un correttore. 

La questione sensibile non è solo di competenze, ma di capacità ad individuare i bisogni di una comunità che vanno affrontati oltre il “rastrellamento” dei fondi comunitari e comprendere, inoltre, che alcune città non sono fatte per le bikelane sia per cultura sia per infrastrutture viarie. 

I bikers non hanno necessità di una corsia promiscua, ma di una corsia riservata a tutela loro e degli automobilisti; necessario pensare, quindi, a corsie ciclabili allargando le sedi stradali non restringendole! I bikers li incontriamo sulla statale 106, sulla costiera, nel collegamento dalla città alla montagna. Inseguire le somme messe a bando senza aver effettuato un programmazione e pianificazione delle esigenze conduce com’è consuetudine a realizzare la stanza dei giochi di un bambino viziato e non una casa comune. 

Intanto sale la tensione pre elettorale con accuse e minacce attraverso i social media di tutti contro tutti dove i tutti ed i social sono i responsabili principali del "niente di buono ma solo una folle corsa per apparire."

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