Politica

Rinnovo CCNL porti: ciclone in arrivo

Si è concluso il ciclo di incontri organizzato dai sindacati nazionali porti al tavolo delle trattative.

di Francesco Nicolò - 23 febbraio 2024 08:30

I sindacati nazionali Filt Cgil Fit-Cisl Uil Trasporti radunano i lavoratori portuali aderenti al contratto collettivo Unico dei Porti oramai scaduto. Che il rinnovo fosse un percorso il salita era stato già evidenziato nel nostro articolo del 30 novembre scorso. 

Gioia Tauro è stata la sede conclusiva degli incontri non per meno importanza, tutt’altro, perché risiede l’impresa terminalistica più importante nel panorama italiano sia per numero di lavoratori dipendenti sia per movimentazione container rappresentata al tavolo dalla associazione di categoria 

I segretari Amadeo D’alessio, Angelo Manicone, Nino Napoli, Giuliano Galluccio, hanno svolto unitamente alle segreterie territoriali e alla RSA una serie di riunioni organizzate in data 20 e 21 febbraio per illustrare lo stato della contrattazione ed i punti di rottura che nelle prossime ore ove non si riesca ad evitare la rottura sarà necessaria la chiamata dei lavoratori  alla battaglia sindacale. 

Le assemble dei lavoratori oltre ad illustrare lo stato della contrattazione sono state utili per ottenere la piena condivisione alla protesta.

Su tutto risulta ampio il divario sull’accordo economico tra quanto richiesto dalle OOSS e quanto offerto dalle parti datoriali, divario di oltre 10 punti percentuali sul TEC (trattamento economico complessivo) e sulle modalità di applicazione.

Organizzazione del lavoro e lavoro usurante rappresenta una atavica questione del settore portuale che paga la scarsa volontà delle Istituzioni e delle parti Datoriali ad affrontare la spinosa questione, ma che oggi si manifesta con una popolazione di operatori sui mezzi decimata per crescita esponenziale delle malattie a carico del sistema muscolo scheletrico.

In controtendenza con il mercato che in emergenza Covid ha attivato ogni forma di impiego delle maestranze; il settore portuale italiano, tra i pochi attivi in emergenza covid ha alimentato la catena della logistica sia in presenza sia in remoto mettendosi al servizio del paese.

La rivendicazione delle OOSS oggi è introdurre la possibilità di lavoro in remoto per tutte le categorie ove è possibile sviluppare tale forma di prestazione per agevolare il tempo famiglia, ridurre la pressione economica ed il carico sull’ambiente.

Altra sensibile  rivendicazione è rappresentata dalla richiesta di aumento del tempo famiglia con l’aumento delle giornate di riposo e riduzione orario di lavoro settimanale per il personale sui mezzi.

I prossimi incontri con le parti datoriali saranno decisivi per allontanare i venti gelidi, che stanno per investire il settore portuale con l’imminente proclamazione dello stato di agitazione.

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