Il Presidente Commissione Controllo e Garanzia dal Prefetto per l’emergenza rifiuti VIDEO
Massimo Ripepi in rappresentanza della minoranza chiede la verifica delle attività svolte dall’amministrazione riguardo alla questione rifiuti e emergenza sanitaria
di Francesco Nicolò - 14 agosto 2024 17:21
Reggio Calabria - A distanza di 6 giorni dalla manifestazione "Arghillà figli di nessuno", organizzata dal gruppo "Noi siamo Arghillà -La Rinascita", il prefetto di Reggio Calabria Dott.ssa Clara Vaccaro, convoca il consigliere Massimo Ripepi in qualità di Presidente della Commissione Controllo e Garanzia a seguito della richiesta inoltrata dallo stesso a margine della manifestazione.
All’uscita dal colloquio, ai nostri microfoni il dott. Ripepi, oltre ai ringraziamenti di rito, per la collaborazione e alta attenzione dimostrata dal Prefetto, manifesta la disapprovazione totale verso l’amministrazione in carica che “in 10 anni non ha concluso nulla, speriamo adesso con la presenza dell’attento prefetto, possa fare qualcosa”.
“Ringrazio il prefetto che prontamente risponde alla lettera mia lettera che riguarda non solo l’emergenza Arghillà, ma tutta Reggio Calabria con picchi nel rione Marconi, Mosorrofa, Mortara” dichiara Ripepi.
“L’incontro cordiale e proficuo nel quale il Prefetto mi ha informato sulle attività coordinate con gli Enti come dichiara il consigliere. “ Ho dato la mia idea e della minoranza in consiglio su come affrontare la questione” verremo convocati a settembre con i capigruppo delle minoranze per conoscere le azioni intraprese”.
Ripepi è un fiume in piena. “Al di là di ogni tavolo esistente tra Sindaco e Prefettura oggi è necessaria la bonifica delle aree che contengono rifiuti pericolosi ed è necessario che il Sindaco scriva subito un’ordinanza per la rimozione di questi rifiuti pericolosi.”
Annuncia inoltre, come riferito dal Prefetto, la destinazione di un immobile del demanio per la costituzione di un commissariato di Polizia quale presidio permanente in Arghilla.
Ho richiesto che oltre a questo si attivino misure sociali a supporto attivando programmi di integrazione sociale con le associazioni esistenti.
Arghillà come rione Marconi sono questioni storiche. La localizzazione e concentrazione di criminalità in queste aree ad elevato disagio sociale si è amplificata per elevata per l’assenza di controlli nella gestione e controllo dei beni pubblici assegnati. Aree marginalizzate dove la vita quotidiana è cadenzata dalla sopravvivenza che arriva dalle attività illecite di smaltimento rifiuti, rivendita di materiali dalla incerta provenienza. Il danno maggiore lo subiscono i cittadini assegnatari degli immobili che convivono in tali aree o che hanno riscattato immobili del patrimonio pubblico, ai quali non è permessa alcuna rimostranza o disappunto.
Il sistema è noto alle forze dell’ordine ed alla prefettura che in passato aveva audito e fatto partecipare al tavolo per “Ordine e la Sicurezza Pubblica” i rappresentanti della Rete dei Comitati di Quartiere che più volte hanno sollecitato attività di controllo.
Il dott. Ripepi conclude “ è necessario definire percorsi e programmi di collaborazione tra le istituzioni e le associazioni per avviare nei territori in questione attività sportive e culturali”.
I percorsi già attivati dall’amministrazione e quelli attivi di integrazione ed animazione con progetti di “animazione di strada”, il sostegno ai bisogni con la realizzazione dell’Agenzia per la Casa” avviata da alcuni mesi presso la Galleria Zaffino, così come i Poli sociali distribuiti nel territorio gestiti da personale ed associazioni con specifiche competenze non possono sostituire né garantire la legalità che deve essere garantita con una presenza giornaliera certamente, un costo elevato per la PA, ma senza la questa i territori in questione non possono essere strappati dalla gestione della criminale territoriale.
Il sostegno economico e di adeguamento alle esigenze di salute e sicurezza era stato avviato dal sindaco Italo Falcomatà nel 1994 che recepisce le indicazioni dell’opera nomadi, con l’ affidamento, alla costituta società Rom1995, di prelievo e smaltimento dei rifiuti ingombranti per avviare il processo d’integrazione che all’indomani della sua revoca ne ha peggiorato il degrado ambientale della città.