Waterfront Reggio Calabria off limit?
L’ambiente e la tutela delle fasce deboli diventano solo strumenti per il gettito pubblico senza un concreto intervento.
di Francesco Nicolò - 16 aprile 2024 08:05
L’aumento dei prezzi e l’applicazione di oneri, a qualunque titolo, non è mai accettato, ed è fatto certo. Sopratutto quando i soggetti gravati non percepiscono il valore di tale aumento di costo!
Accade così che l’aumento di 1euro, (in linea con il generale aumento dei prezzi al consumo) deciso con delibera del Consiglio Comunale della città di Reggio, per la sosta in zona Waterfront inneschi una serie di “incendi” che titolati “imbonitori ” tentano di arginare.
Che l’Amministrazione abbia necessità di fare cassa è palese, che il Waterfront nel periodo estivo si trasformi nel salotto della città, è altrettanto evidente, così come la sua continua esigenza di manutenzione. Ciò premesso per garantire livelli di servizio soddisfacenti, in un’ area così ambita e preziosa, è necessaria una maggiore attività di vigilanza, pulizia e manutenzione. L'aumento del costo degli stalli, perciò, può esser utile a rendere possibile tali attività e allora ben venga l’aumento della sosta anche di 2 o 3 euro!
Diversamente, ciò che viene bollato come “esperimento” é esclusivamente una iniziativa di cassa priva di servizi né utilità sociale o ambientale. Diventa quindi, a ragione, ulteriore occasione di “innesco ” e strumento divisivo che infiamma la cittadinanza e gli operatori commerciali che si sentono colpiti.
Invocare la sostenibilità ambientale, in una città che ha gravi carenze gestionali: verde urbano, balneazione, inquinamento acustico, smaltimento rifiuti, assume contorni discutibili.
L’arte di addolcire una delibera di natura fiscale bollandola come “ sperimentazione ambientale" pertanto difficilmente trova validi calmieratori.
L’assenza di un piano dei parcheggi, l’assenza di un sistema di rilevazione degli stalli liberi e di una accessibilità alternativa al waterfront, un costume sociale cronico sono stati e continueranno ad essere, la causa del girotondo delle auto quotidiano in cerca di un posto auto disponibile. Condizione che genera un circuito cittadino che aggraverà il carico delle emissioni in centro contrariamente alla delibera “sperimentale”.
L’assenza di reali spazi per la sosta non scoraggia certamente chi ha necessità di sosta, visto che le vie del commercio e le attività della ristorazione, sono distribuite prevalentemente tra la zona centrale ed il waterfront e come ogni estate le auto occupano ogni spazio legittimo e non.
Servirebbe pertanto uno sforzo progettuale di gestione dell’accoglienza ben prevedendo ed auspicando che la città sia attrattiva .
Le aree contigue con il waterfront, rappresentate dal Viale della Libertà, in parte adibito a cantiere deposito e il viale, non sono attrezzate per gestire l’interscambio dei mezzi privati. Gli arrivi dalla provincia, inoltre, non sono intercettati e servirebbero servizi navetta già dagli svincoli di Gallico e Ravagnese.
La sperimentazione dovrebbe essere indirizzata in questa direzione per gestire i flussi. Il problema non è l’euro in più, ma il suo eventuale utilizzo che auspichiamo sia indirizzato al mantenimento degli spazi e del decoro pubblico.