Origini. Lo Stretto Necessario che serve all'Italia
Protagonista del programma di Rai 2 le meraviglie dello Stretto di Messina
di Elisabetta Marcianò - 30 gennaio 2024 10:59
STRETTO DI MESSINA - "Figlio delle forze geologiche e delle relazioni umane che qui si sono scontrate ed incontrate (...) lo Stretto tra Messina e Reggio Calabria è necessario per capire le nostre origini come popolo e come nazione, lo Stretto è necessario all'Italia", inizia così con queste parole forti, decise che non lasciano spazio ad interpretazione uno dei "racconti televisivi" meglio riusciti sullo Stretto di Messina. Condotto da Valentina Caruso e Francesco Gasparri il programma Origini offre la possibilità di conoscere le meraviglie italiane in un modo diverso, quasi poetico come la poesia che si respira contemplando lo "Stretto Necessario", la lingua di mare blu che unisce Reggio Calabria e Messina.
Le "passeggiate" sul mare
Scilla e Cariddi i "guardiani implacabili dello Stretto" testimoni dell'umanità varia, delle storia di milioni di storie si stagliano sullo Stretto come i due grandi piloni e i fari indispensabili per i naviganti. Il programma non dimentica nulla, racconta ogni dettaglio accompagnato da scelte musicali coinvolgenti, commoventi. Un racconto che tra passato e presente che pone l'accento non solo sulle suggestioni naturali dello stretto, ma anche sui trasporti, sulle navi che permetto ogni giorno a miglia di persone di "camminare" tra le due sponde. Un traffico di circa 6000 navi che transitano ogni anno, non solo turistico o di servizio tra le due città, ma anche legato al commercio internazionale. Infatti molte navi scelgono questo tratto per risparmiare tempo e carburante. "Lo stretto diventa così necessario al commercio."
Un mare d'oceano
Ma lo Stretto non è solo trasporto, a tratti è magia come quando in un tratto ben specifico si assiste allo scambio delle acque tra mar ionio e mar tirreno, un movimento unico quasi metafora degli scambi culturali vissuti tra i tanti popoli che hanno abitato questa parte della penisola. La trasmissione lascia spazio anche al meraviglioso mondo sottomarino composto da "una flora e una fauna che in altri luoghi si trovano a profondità maggiori. Un mare che ad un certo punto inizia la sua discesa, uno scivolo che va oltre i mille metri. In questo mare "troviamo un piccolo tratto d'oceano" dicono gli esperti. Relitti di ogni epoca riposano silenziosi nella profondità marina, romane, greche fino alla fine dell'800.
Simboli identitari
Il racconto continua con il dramma dello Stretto, il terremoto che nel 1908 distrusse le città sorelle. "All'alba del 28 dicembre la terra ha tremato e il mare si è sollevato...(...) abbiamo visto i movimenti che prima erano ondulatori, poi sussultori, poi rotatori come se fosse un proposito determinato della natura di volerci fare soccombere" dal terremoto della natura al tremore dell'arte con le due opere di Caravaggio presenti al museo Regionale di Messina, città in cui visse. Da Caravaggio agli dei dello Stretto, i due Bronzi custoditi dal Museo Archeologico di Reggio Calabria. Due statue uniche nel suo genere, il cui ritrovamento è considerato fatto eccezionale non solo per l'archeologia, ma per tutti noi. Testimoni di una ricerca artistica, estetica che ancora oggi lascia senza fiato i visitatori come lo stesso stretto.