Arte e cultura

Irlanda: arriva il reddito per gli artisti

La prima in Europa a riconoscere concretamente il valore dell'arte

di Elisabetta Marcianò - 16 ottobre 2025 13:40

In un’epoca in cui la precarietà culturale sembra la regola e non l’eccezione, l’Irlanda compie un gesto controcorrente e, per certi versi, rivoluzionario: riconoscere agli artisti un reddito settimanale garantito. L’iniziativa si fonda su un principio semplice ma radicale: l’arte è un lavoro, e come tale merita tutela, stabilità e dignità economica.

Un investimento nella cultura, non un costo

Il programma irlandese prevede un pagamento settimanale di circa 325 euro agli artisti selezionati — scrittori, musicisti, attori, pittori, ballerini — affinché possano dedicarsi alla propria attività senza la costante angoscia del sostentamento. A prima vista potrebbe sembrare una misura assistenzialista; in realtà è un investimento strutturale nella crescita culturale e civile del Paese.

Sostenere chi crea significa nutrire il tessuto sociale. Le arti non sono un lusso, ma un linguaggio essenziale per capire il mondo e costruire coesione. L’Irlanda lo ha compreso, e ha scelto di valorizzare la creatività come risorsa strategica — tanto quanto l’innovazione tecnologica o la ricerca scientifica.

La dignità dell’artista

Troppo spesso l’artista è percepito come un hobbista o un “sognatore” fuori dalle logiche del lavoro produttivo. Il reddito settimanale riconosciuto dallo Stato ribalta questa narrazione. Non si tratta di un privilegio, ma di una forma di giustizia sociale verso chi contribuisce al patrimonio immateriale della nazione.

Molti artisti irlandesi, grazie a questo sostegno, hanno potuto riprendere progetti interrotti, dedicarsi a nuove opere, collaborare con scuole e comunità. In altre parole, l’arte è tornata a essere una presenza viva nella società, e non una pratica confinata nei margini dell’economia.

Una lezione per l’Europa

Il successo del modello irlandese solleva una domanda urgente: perché altri Paesi europei non seguono l’esempio? L’Italia, patria di un patrimonio artistico millenario, continua a lasciare i suoi artisti in balia della precarietà e dell’invisibilità. Eppure, un programma simile potrebbe avere effetti enormi: dare stabilità al settore culturale, attrarre giovani talenti, e restituire alla creazione artistica il ruolo che merita. 

Il reddito settimanale per gli artisti irlandesi non è solo una politica economica: è un atto politico e culturale di grande lucidità. È la dichiarazione che la cultura non è un passatempo, ma un pilastro del vivere civile.

L’Irlanda ha avuto il coraggio di riconoscere il valore del tempo creativo. Ora tocca agli altri Paesi europei — Italia in primis — decidere se continuare a considerare l’arte un lusso o finalmente riconoscerla come ciò che è: un bene comune.

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