Sostegno della Metrocity al Progetto Sistema di Accoglienza Integrata
Il Consigliere con delega alle Politiche dell'Immigrazione esprime soddisfazione per l'adesione di Palazzo Alvaro al progetto promosso dal Comune di Sant'Alessio in Aspromonte
di Redazione - 29 novembre 2023 14:36
«Sostenendo e condividendo il Progetto Sai, Sistema di accoglienza e integrazione, del Comune di Sant’Alessio in Aspromonte, il Consiglio metropolitano e la maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, confermano la propria attitudine, naturale e politica, ad aiutare i deboli in un momento storico in cui è sempre più fondamentale affermare i principi di uguaglianza, tolleranza e umanità. E’ davvero un grande segno di civiltà». E’ quanto afferma il consigliere metropolitano Michele Conia, tornando a riflettere sull’approvazione, da parte dell’aula “Repaci” di Palazzo Alvaro, della convenzione d’adesione e realizzazione del programma per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria o umanitaria sostenuto dal Comune di Sant’Alessio.
«Strumenti simili – ha aggiunto – permettono di dare un senso pieno e compiuto alla parola accoglienza, grazie al supporto di operatori specializzati che seguono, costantemente, i migranti in percorsi di alfabetizzazione, formazione, inclusione sociale ed inserimento al lavoro. Bene, dunque, fa il Comune di Sant’Alessio a promuovere queste iniziative, benissimo fanno tutti gli altri enti locali che ne condividono la linea ed i principi. La Città Metropolitana, adesso, prova a “fare sistema” confermando l'importanza di rafforzare una cultura dell'accoglienza presso le comunità favorendo l’inserimento socio-economico di chi fugge da guerre, carestie e povertà».
«Nel progetto Sai sul quale Palazzo Alvaro lavorerà in convenzione col Comune di Sant’Alessio – ha spiegato Michele Conia – saranno coinvolti 66 beneficiari per un importo finanziario di circa un milione di euro. Verranno garantiti i servizi di accoglienza materiale e psicologica, di mediazione linguistico culturale, di orientamento e accesso ai servizi del territorio, di insegnamento della lingua italiana ed inserimento scolastico dei minori, di formazione, riqualificazione e orientamento professionale, di accompagnamento all’inserimento abitativo e legale, di tutela psico-socio-sanitaria e di informazione sui servizi offerti dal Sistema sanitario nazionale. Un riconoscimento totale, insomma, dei diritti di chi ha un chiaro ed inequivocabile bisogno di aiuto».
«Dietro ogni uomo, donna o bambino che arriva nel nostro Paese – ha affermato il consigliere metropolitano – c’è una storia. C’è la speranza di chi prova a ricominciare a vivere tentando di costruire una prospettiva di futuro che, nel proprio paese d’origine, è negata. Al tempo stesso, sono persone che caricano sulle spalle il compito e la responsabilità di continuare a sostenere chi, nelle propria famiglia, non è riuscito a compiere quello stesso identico passo che, il più delle volte, coincide con un vero e proprio viaggio all’inferno. E il pensiero non può che correre alle vittime del naufragio di Cutro, una strage che si poteva e doveva evitare».
«E’ un dovere – ha concluso Conia – porgere una mano ai più bisognosi e questo progetto va nella direzione giusta accogliendo, aiutando e lanciando un forte messaggio contro le logiche perverse e abominevoli dei respingimenti e delle barriere. Il Consiglio metropolitano ha, dunque, dato ampia dimostrazione che bisogna contribuire ad abbattere quei muri che in molti, in Italia, in Europa e nel mondo, vorrebbero vedere alti e insidiosi per continuare a dividere anziché unire l’umanità».