Politica

Sbarra, una vita alla Cisl, ora sottosegretario per il Sud

Da Segretario Nazionale CISl alla nomina in Cdm, entrerà al governo da indipendente

di Francesco Nicolò - 12 giugno 2025 23:28

 Luigi Sbarra, classe 1960, calabrese, segretario generale della Cisl fino a metà febbraio è ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio per il Sud. E' stato nominato come 'indipendente' ed ha già giurato al Quirinale.

Le prime dichiarazioni del sottosegretario: "Il mio impegno sarà massimo per contribuire al rafforzamento dei processi di crescita, sviluppo, coesione e occupazione nel Mezzogiorno", ha assicurato indicando tra gli obiettivi di "colmare i divari storici e valorizzare le opportunità disponibili, a partire dalle risorse del Pnrr, dagli Accordi di Coesione sottoscritti con tutte le regioni meridionali e dall'attuazione della Zes Unica".

Per la premier Giorgia Meloni la nomina ha un forte significato : "vogliamo continuare a rafforzare l'occupazione nel Mezzogiorno che è stato la locomotiva d'Italia, è cresciuto più della media italiana".

L'attuale segretario Cisl Daniela Fumarola interviene complimentandosi: "E' un incarico - dice - che riconosce lo spessore politico e il radicamento sociale di una persona che ha dedicato l'intera vita alla difesa e la promozione del lavoro, alla coesione e allo sviluppo, in particolare nel Sud del nostro Paese. "Sbarra si è distinto in questi anni per capacità di tenere insieme la forza della rappresentanza e del dialogo con una visione coraggiosa e riformista".

Sbarra alla guida della Cisl dal 3 marzo del 2021, prendendo il testimone da Annamaria Furlan, viene poi essere riconfermato il 28 maggio del 2022, per quattro anni. Un ruolo, quello di segretario del sindacato, che lascia a metà febbraio con qualche mese di anticipo per raggiunti limiti di età, dopo aver promosso la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle imprese, cavallo di battaglia del sindacato approvata da poco dal Parlamento.

La sua biografia mostra l'impegno nella Cisl, nato dal Sud. Dopo la maturità' tecnica di geometra incontra il sindacato, come operatore territoriale della Fisba, la federazione della Cisl che associava e organizzava i braccianti agricoli, florovivaisti e gli operai idraulico forestali.

Nel 1985 viene eletto segretario generale della Fisba di Locri. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl dello stesso Comprensorio per poi diventare segretario generale della provincia di Reggio Calabria, dove rimane fino al 2000, quando viene chiamato alla guida della Cisl calabrese. Tra le battaglie piu' significative di quegli anni, le mobilitazioni dei lavoratori per il Patto territoriale della Locride e per il Contratto d'area di Gioia Tauro.

Nel 2009 è chiamato a Roma per far parte della segreteria confederale nazionale. Assume responsabilità, tra l'altro, su politiche del settore industria, terziario, trasporti, contrattazione, rappresentanza. Dal 2015 guida la Fai-Cisl nazionale, la federazione che segue le politiche agricole, ambientali, dell'industria alimentare e della pesca. Qui riprende le battaglie contro lo sfruttamento in agricoltura. Fino all'approvazione della storica legge del 2016 contro il caporalato.

A marzo 2018 su indicazione di Annamaria Furlan è eletto segretario generale aggiunto della Cisl. Riprende le deleghe 'pesanti' del mercato del lavoro, della contrattazione, dell'industria e della rappresentanza, opponendosi al salario minimo legale e costruendo rapporti industriali e istituzionali per estendere e innovare la contrattazione.

Non mancano le critiche, lato opposizioni che giudicano : “Un premio fedeltà per la connivenza” . Le reazioni di Pd, Avs e M5s alla scelta dell'ex leader del sindacato, sono di ferma disapprovazione: "In perfetta continuità, sosteneva già il governo".

Nel mondo politico  in tanti immaginavano una sua candidatura blindata alle prossime politiche. Invece, l’ex segretario della Cisl diventa subito sottosegretario al Sud, delega che la premier aveva trattenuto quando Raffaele Fitto aveva lasciato l’esecutivo per andare a ricoprire il ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea. 

La nomina, arriva all’indomani del quorum mancato dei referendum ai quali Sbarra si era opposto con tutte le sue forze criticando aspramente Maurizio Landini, per i quesiti e altre ragioni, arrivando a definire la sua cultura sindacale come “contrassegnata da un mix di antagonismo, populismo e  benaltrismo".

Il Sud e la Calabria auspicano che la nomina sia un atto politico determinante per la crescita occupazionale e contrasto all'immigrazione dei giovani.