La Banana d'Oro di Cattelan venduta per quasi 6 milioni di dollari
L'opera è stata acquistata al telefono per conto di Justin Sun, collezionista cinese e fondatore della piattaforma di criptovalute Tron
di Elmar Elisabetta Marcianò - 21 novembre 2024 11:47
C’era una volta una banana. No, non una banana qualsiasi, ma una banana d’artista. E no, non è nemmeno un eufemismo per un cocktail esotico o per un’attrazione da circo. Parliamo della celeberrima banana di Maurizio Cattelan, conosciuta anche come Comedian: un frutto comune, rigorosamente appiccicato a una parete con del nastro adesivo. Un'opera così geniale e rivoluzionaria che recentemente ha trovato un nuovo padrone per la modica cifra di quasi 6 milioni di dollari. L'opera infatti è stata acquistata al telefono per conto di Justin Sun, collezionista cinese e fondatore della piattaforma di criptovalute Tron che ha subito dichiarato: "Nei prossimi giorni mangerò personalmente la banana". Un’asta, dunque, da far girare la testa (o farla scivolare sulla buccia)
Facciamo due conti: circa 6 milioni di dollari sono più o meno 150.000 banane acquistabili al mercato sotto casa (anche in piena inflazione), oppure 30.000 rotoli di scotch professionale. Ma no, l’arte non si misura in banane fisiche o in metri di nastro adesivo! Perché qui non si paga il frutto in sé (che, ricordiamo, ha una durata limitata e tende a maturare troppo in fretta per gusti artistici raffinati), ma l’idea.
E che idea! Chiediamoci: chi, se non Cattelan, avrebbe potuto concepire un gesto così spudoratamente banale (e qui il gioco di parole è assolutamente voluto) e convincere il mondo dell’arte che fosse il nuovo apice della creatività umana? Cattelan non ha solo appiccicato una banana: ha appiccicato il concetto stesso di assurdo al nostro cervello.
Ovviamente, le reazioni non si sono fatte attendere. I critici hanno scritto fiumi d’inchiostro, oscillando tra elogi sperticati (“Un’allegoria dell’effimero, un’esplorazione della transitorietà umana”) e sonore pernacchie (“È solo una banana! Punto.”). Nel frattempo, il pubblico si è spaccato in due: c’è chi si strugge davanti al simbolismo della frutta e chi, con un leggero sorrisetto, si domanda se lo scotch fosse almeno di buona qualità.
Non dimentichiamo però David Datuna, il "gastronomo" improvvisato che nel 2019 decise di trasformare Comedian in uno snack. Durante una performance a Miami, l'artista—o meglio, l'antagonista di Cattelan—staccò la banana dal muro e la mangiò. Il suo messaggio? Qualcosa tipo "Arte è ciò che mangi". O magari era semplicemente affamato. In ogni caso, il pubblico fu lasciato in bilico tra indignazione e ammirazione, perché persino il gesto di distruzione si trasformò in arte.
Ma torniamo alla recente vendita milionaria. Justin Sun, il nuovo acquirente, avrà ricevuto una banana fresca o un documento che certifica il diritto a sostituirla con altre banane a piacere? Perché il bello (o il ridicolo, a seconda del punto di vista) è che l'opera è "autosostituibile": quando la banana si deteriora, basta prenderne un’altra e fissarla con il nastro adesivo, e voilà, l’opera rinasce! Una sorta di Rinascimento perpetuo, che probabilmente farà la gioia dei fruttivendoli di lusso per decenni a venire.
Ma cosa significa tutto questo?
In fondo, la banana di Cattelan è un gigantesco dito puntato verso di noi. Ci ricorda quanto siamo disposti a pagare per sentirci parte di qualcosa, anche quando quel qualcosa è, letteralmente, appeso a un filo di scotch.
(L'opera in foto è mia