Aspromonte: dove l'uomo distrugge la natura crea il suo guardiano
Il busto bianco e proporzionato forgiato dal vento e dai tempo si erge tra i cespugli e la roccia
di Elisabetta Marcianò - 22 febbraio 2024 14:57
Sembra sorridere e guardare molto lontano con il suo sguardo diretto e fiero, tanto simile alla gente d'Aspromonte. Un busto bianco e proporzionato forgiato dal vento e dai tempo che si erge tra i cespugli e la roccia, talmente simile ad una figura umana che si potrebbe benissimo pensare ad un'opera d'arte realizzata da un artista misterioso e lasciata li a "consumarsi e cambiare" lentamente quasi metafora dell'inesorabile trasformazione di tutte le cose.
Guardiano a difesa, guardiano a cura di una montagna che spesso soffre l'incuria e problemi molto seri come gli incendi estivi che la devastano per migliaia di ettari. La montagna che teme la bella stagione perché è proprio la bella estate a portare la morte. Bruciano gli alberi, brucia la vita e con essa i nostri cuori bruciano di dolore. Bruciano i ricordi dell’infanzia, delle passeggiate tra i boschi, dei pic-nic con le famiglie, dei piccoli animali intravisti in messo al verde. Vanno a fuoco le visioni dal basso di rami intrecciati e foglie verdi che si stagliano verso l’azzurro del cielo.
Ardono gli odori del bosco, persino i piccoli ragni trovati sui plaid, tra i panini e i bicchieri di aranciata. E muoiono gli alberi, i custodi di legno alti e fieri Perdono il “respiro” per mano di assassini senza scrupoli. E quando le fiamme finalmente smettono di ardere tutto diviene nero, nero ovunque. Il nero luttuoso che prende il sopravvento e trasforma il paesaggio in una grande immensa cicatrice scura, segnata da mani nemiche e senza scrupoli.
Non abbiamo intenzione di svelare il luogo dove si trova il nostro guardiano per una sorta di rispetto e in verità non lo abbiamo nemmeno chiesto, ci basta sapere che esiste da qualche parte in Aspromonte e che è stato fotografato Giuseppe Trovato, da chi ama 'a muntagna' e ne ha profondo rispetto.