SPAZIO BARBARO: I POSTAMAT DI PERIFERIA
Quando l'aggeggio è posseduto
di Nanni Barbaro - 15 aprile 2024 08:06
Alcuni postamat di periferia (per fortuna pochi perché grazie a dio li stanno sostituendo) devono essere gli unici in Italia ad essere in collegamento diretto e simultaneo con tutti le agenzie di controllo del pianeta, sennò non si spiega tutta sta lentezza nello sborsare soldi peraltro nostri. Tu infili la tessera e lo schermo tace per almeno tre minuti senza dare alcun segno di vita, tanto che puoi pensare che può esserle successo di tutto: triturata, dirottata per sbaglio nelle fogne, abrasa per sempre da una fessurazione difettosa.
Quando l'angoscia e la tachicardia si sono ormai impossessati di te e lanci occhiate disperate tanto ai vicini di sventura quanto al cielo, ecco che appare un'aureola rotante attorno alla scritta verifica della carta in corso. Attendere. La speranza si riaccende ma passano inesorabili altri cinque minuti durante i quali non puoi fare a meno di pensare che la verifica riguarda non solo la qualità della plastica della tessera e la caratura del francobollo dorato (che poi è l'unico spazio essenziale per il funzionamento). Nossignore! La dentro stanno verificando di tutto: gli estratti conto degli ultimi quindici anni, le analisi del sangue degli ultimi sette, gli esiti delle risonanze al femore, il casellario giudiziario, i bolli auto dal 2000 in poi, i viaggi all'estero, i tagliandi dell'olio e la scadenza della patente.
Poi, finalmente, esce la schermata della somma da digitare per il prelievo. 50 appare in alto a sinistra, poco visibile e male illuminato. In modesta evidenza 150 e splendente come il sole da 500 in su. Come dire, sotto i 150 non sei nessuno- I 100 o 200 compaiono sotto la voce altro importo- Come se non conoscessero i vecchiareddhi che sono capacissimi di digitare 73,30 e si incazzano pure se quello cerca di arrotondare.
Digitata la cifra è il momento del Pin, che è una operazione che va svolta rigorosamente col sole allo zenit su una tastiera levigata a specchio sulla quale i numeri sono un lontano ricordo. O vai a mente o vai a culo e quando sono passati altri due minuti, e se non ti compare la trionfante scritta premere Conferma;, devi aspettarti di tutto. Generalmente la scritta, secca e crudele "pin errato. Ritirare la carta;.-Un; ritenta, sarai più fortunato; no, eh? Il gratta e vinci non ha insegnato nulla, brutto bastardo?Macché. Rifare tutto daccapo.
Quando l'operazione è andata a buon fine appare la scritta; ritirare la carta entro trenta secondi quot;, che al Postamat del Serpentone è un paterna d'animo perché la carta esce a strattini e supera abbondantemente i 50 secondi prima di rivedere il sole per cui è una gara di abilità tra lui che deve mollare e tu che devi estrarre. Per fortuna è di buona plastica sennò finirebbe sempre mezza dentro e mezza in mano.
Ultimo atto desideri saldo; o scelta ecologica? Pensiero tuo basta chi mi torni a carta poi fai chiddhu chi cazzu voi evafanculu tu e eu chi vinni ccà. (Per i non residenti: “ Basta che mi dai indietro la carta poi fai quello che cazzo vuoi e vaffanculo tu e io che sono venuto qua”) E te ne vai battendo la mano sulla spalla, per incoraggiarla, alla prossima vittima dell'ordigno.
Restiamo umani nonostante tutto.