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La Città metropolitana di Reggio Calabria lancia il progetto BiodiverCity

Il Consigliere metropolitano delegato Salvatore Fuda: “Con il supporto dell’Università Mediterranea, avviamo processo di transizione mirato alla realizzazione di una città verde, inclusiva e sostenibile”

di Redazione - 18 marzo 2024 18:55

Con l’insediamento del Comitato di indirizzo, la Città metropolitana di Reggio Calabria avvia il progetto BiodiverCity, inserito nel contesto del Piano Urbano Integrato ‘Aspromonte in città’, e realizzato nell'ambito della convenzione tra Palazzo Alvaro e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Nello specifico ad essere coinvolti sono il dipartimento PAU, con il laboratorio L.A.Stre-Laboratorio Integrato dell'Area dello Stretto per lo sviluppo del Territorio, e il dipartimento di Agraria, con il Laboratorio Mecc Agr. Tra gli invitati anche rappresentanti dell’ordine degli architetti, ingegneri, un delegato dell’ordine degli agronomi, ordine dei geologi, un delegato del partenariato socioeconomico e un delegato dell’Istituto nazionale di urbanistica.

La prima riunione, coordinata dal consigliere metropolitano Salvatore Fuda, delegato all’Ambiente, ha registrato la presenza a Palazzo Alvaro di tutti gli operatori interessati, ed è servita per illustrare i contenuti e gli obiettivi della programmazione. Il supporto tecnico è stato offerto dal dirigente metropolitano Pietro Foti.

"Il progetto BiodiverCity – ha affermato Fuda - si inserisce nel contesto del Piano Urbano Integrato ‘Aspromonte in città’, finanziato, con 300 mila euro, dall’investimento 2.2 Missione 5, Componente 2 (M5C2) del Pnrr con il quale la Città metropolitana ha avviato un processo di transizione mirato alla realizzazione di città verdi, sostenibili, inclusive e smart, caratterizzate da una forte componente di verde progettato, introducendo naturalità diffusa e favorendo il recupero e la tutela della biodiversità anche in ambito urbano. E’ l’unica attività immateriale rispetto agli altri interventi previsti nell’area territoriale metropolitana".

Tra le finalità di BiodiverCity l’Ente metropolitano vuole garantire un riconoscimento, anche normativo, alle aree verdi e alle formazioni vegetali dell’ecosistema urbano che svolgono un ruolo fondamentale nell’implementazione dei servizi ecosistemici e nel migliorare la qualità della vita e il benessere degli abitanti. Si registra quindi l’applicazione della l.r. 7/2024, in materia di valorizzazione delle aree verdi. "Il progetto – ha aggiunto il consigliere Fuda - intende rafforzare e guidare questo processo anche verso un obiettivo di ri-attivazione sociale e culturale, con la realizzazione di un laboratorio permanente, l’UrbanLab BiodiverCity, per il coordinamento e l’indirizzo delle attività progettuali, la sperimentazione di azioni trasformative e rigenerative delle città, con incontri formativi per progettisti e addetti al verde pubblico, eventi di comunicazione e partecipazione".

Il progetto di ricerca BiodiverCity, inoltre, è avviato con convenzione in Accordo quadro di collaborazione con l’ateneo reggino per lo svolgimento prioritario di tre attività: coordinamento e indirizzo delle fasi di attuazione dei progetti legati sia ai progetti già avviati (Aspromonte in città), sia alle opportunità future; sperimentazioni e ricerca di indicatori misurabili per la certificazione DNSH (Do No Significant Harm); predisposizione progetti e proposte e linee di indirizzo, attività di formazione di figure d’eccellenza.

Fanno parte del Comitato di indirizzo: Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria; Salvatore Fuda, consigliere metropolitano delegato per l’Ambiente; Pietro Foti, dirigente del competente settore 10 della Città metropolitana; Giandomenico Gangemi, rup dell’intervento BiodiverCity; Tommaso Manfredi, direttore del dipartimento PAU; Bruno Bernardi, responsabile del laboratorio di Meccanizzazione agricola e alimentare; Antonio Taccone, tesponsabile del Laboratorio L.A.Stre (Laboratorio integrato per l’Area dello Stretto per lo sviluppo del territorio); Concetta Fallanca, responsabile dell’Accordo per l’Università.

Le competenze multidisciplinari del gruppo di lavoro, hanno specificato i rappresentanti universitari, concorreranno all’elaborazione efficace di un approccio ecosistemico innovativo che porti a concepire il sistema naturalistico ambientale quale indispensabile alla vita dei territori metropolitani e indirizzi, di conseguenza, le progettualità in atto e future per il territorio della Città metropolitana e ne guidi il comportamento ecosostenibile.

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