Calcio inglese vs Calcio Italiano: passione incondizionata
di William Giovanardi - 28 febbraio 2024 08:48
Chiunque è appassionato di calcio sicuramente non può essere immune al fascino della Premier League. Stadi bellissimi e sempre pieni, i migliori giocatori al mondo, atmosfera unica, ma tutto ciò basta a spiegare le differenze con il calcio nostrano? Perché i nostri stadi sono semivuoti? Le nostre squadre sono così inferiori agli squadroni inglesi?
Beh, i risultati degli ultimi anni sembrerebbero dire il contrario. Gli azzurri hanno vinto l'europeo a casa loro e l'anno scorso tre squadre italiane sono arrivate alla finale nelle tre competizioni per club. Senza volermi addentrare nei motivi finanziari che spiegherebbero queste differenze, ciò su cui mi voglio concentrare è il modo diverso di vivere la passione per il calcio.
L'altra sera guardavo la partita Sassuolo Empoli, importante scontro salvezza di serie A. Che tristezza vedere lo stadio semivuoto.! Ok, Sassuolo ed Empoli non sono proprio delle metropoli, non hanno una grande tradizione alle spalle, però lo spettacolo offerto sugli spalti fa riflettere.
Facciamo un viaggio nelle serie inferiori inglesi. La Championship, la nostra serie B, annovera tra le sue fila squadre blasonate come Leicester City, Leeds United e Southampton. Tutte queste squadre, nonostante la retrocessione, continuano ad avere una media spettatori oltre alle 30.000 presenze. Le altre piazze viaggiano dai 20.000 in su.
Il Sunderland, sprofondato in terza serie qualche anno fa e risalito l'anno scorso dopo tre anni, ha sempre conservato le medie che aveva in Premier League. Ma andiamo anche oltre, scendiamo in League 2, teoricamente la nostra serie D. Chi tra i nostalgici appassionati di calcio inglese non ricorderà le imprese del mitico Wimbledon di Vinnie Jones, il Bad Boy per eccellenza poi diventato attore? Per i più profani, Wimbledon non è solo il più prestigioso torneo di tennis al mondo, ma è un quartiere di Londra con una squadra di calcio. Ebbene nel 1988 addirittura sconfisse il Liverpool nella FA Cup Final.
Da allora le cose sono cambiate, Agli inizi del 2000 il club fu spostato 90 km più a nord, a Milton Keynes. I tifosi si rifiutarono di seguire la squadra fondando una nuova società che ripartì dalle serie minori, risalendo fino all’attuale quarta serie. Romantico, no? Lo è ancora di più se uno considera che suddetti tifosi avrebbero potuto optare per squadre più blasonate, come Arsenal, Chelsea, Tottenham, West Ham, Crystal Palace, Fulham e Brentford, solo per citare le squadre londinesi in Premier League. Sì, perché Londra conta la bellezza di 17 squadre nelle prime 5 serie! Wimbledon, è attualmente la dodicesima, ovvero ci sarebbero in teoria altre 11 squadre più titolate. Ebbene, può vantare una media spettatori di 8000 presenze. Io mi chiedo, cosa spinge un londinese qualunque a seguire una squadra in quarta serie con tanta passione? Facciamo un paragone con l'Italia, prendiamo Roma e Milano. Roma, Lazio, Milan e Inter hanno un ottimo seguito. Ma le altre squadre minori di queste metropoli? Credo che a Roma la terza squadra sia il Trastevere che milita in serie d, come il Wimbledon. A Milano c'è l’Alcione Milano, anch'esso in serie d. Ebbene, entrambe queste squadre possono contare su un fan base di 200 unità. Spesso sentiamo nei nostri stadi il coro degli ultras … “solo per la maglia…”, credo che in Inghilterra , e non solo i tifosi del Wimbledon , l’abbiano preso alla lettera.
In conclusione, se lo spettacolo della Premiere League sia in qualche modo giustificato dagli interessi e dai milioni investiti, non credo che lo stesso si possa dire delle serie inferiori. Sfido chiunque a trovare anche in queste serie una partita con gli spalti deserti come avviene nei nostri campionati.
Gli inglesi saranno anche spocchiosi, snob e chi più ne ha più ne metta, ma la loro passione per il football non ha eguali.
Il football è una passione tra ”tifosi” senza età.