Prostituzione in Italia: legale ma non regolamentata
Dal 1 Aprile l'Istat ha aggiornato la classificazione delle attività economiche assegna un codice per attività e prestazioni sessuali non in forma organizzata
di Francesco Nicolò - 16 aprile 2025 10:19
Recentemente, l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha aggiornato la classificazione delle attività economiche introducendo il codice ATECO 96.99.92, denominato “Servizi di incontro ed eventi simili”. Definizione ha suscitato scalpore e non pochi commenti.
È importante sottolineare che, sebbene la prostituzione in sé non sia illegale in Italia, attività come il favoreggiamento, lo sfruttamento o l’organizzazione della prostituzione altrui sono reati perseguibili penalmente.
L’ISTAT ha chiarito che l’implementazione della classificazione ATECO 2025 a livello nazionale riguarderà solo gli operatori economici residenti che svolgono attività legali, come nel caso delle agenzie matrimoniali e di speed dating.
- Il codice ATECO 96.99.92, denominato “Servizi di incontro ed eventi simili”, include attività come
- Attività di accompagnatori e accompagnatrici (escort)
- Agenzie di incontro e matrimoniali
- Fornitura o organizzazione di servizi sessuali
- Organizzazione di eventi di prostituzione o gestione di locali di prostituzione 
- Organizzazione di incontri e altre attività di speed networking
Pertanto, l’utilizzo del codice ATECO 96.99.92 per attività legate alla prostituzione o ai servizi di escort potrebbe non essere applicabile o legale nel contesto italiano, data la normativa vigente.
Il Codice ATECO 96.09.09 (vecchia definizione) "Altre attività di servizi alla persona n.c.a." è un codice generico, usato per attività non classificate altrove. La specificità della definizione molto probabilmente ha una ragione probabilmente statistica per via dei numeri crescenti che adesso trova della definizione un'analisi più dettagliata dell'attività e dei volumi d'affari.
La prostituzione in sé non è reato in Italia, purché esercitata autonomamente. Tuttavia, non è formalmente regolamentata come attività lavorativa. È vietato lo sfruttamento, il favoreggiamento o l’organizzazione da parte di terzi (Legge Merlin, 1958).
Il nuovo codice ATECO, con l’introduzione del 96.99.92, rappresenta una svolta storica per la prostituzione in Italia. Si tratta di un riconoscimento ufficiale da parte dello Stato che, pur non regolamentando esplicitamente la professione, cerca di sistemare il quadro fiscale e dare visibilità a una realtà che esiste da sempre.
Sebbene il passo compiuto non risolva le problematiche strutturali legate al lavoro sessuale, crea sicuramente un precedente che potrebbe migliorare la situazione fiscale e legale di coloro che scelgono di intraprendere questa attività in modo autonomo e legittimo. Tuttavia, il vero cambiamento, quello che riguarderebbe la protezione e la dignità di chi svolge questo lavoro, è ancora lontano.
La strada verso un’adeguata regolamentazione giuridica della prostituzione e la protezione dei diritti degli operatori del settore è ancora lunga. La difficoltà normativa legata alla definizione della sede, caratteristiche, condizioni igieniche in tanti ritengono, rischierebbe di spostare l'attività di " sex worker" autonoma e libera in una forma organizzata oggi reato di sfruttamento della prostituzione.