Politica

Tridico è l'uomo dell'area sinistra che accetta la sfida lanciata da Occhiuto

In attesa delle grandi coalizioni parte la sfida dei “super candidati” in Calabria

di Francesco Nicolò - 21 agosto 2025 15:30

La politica calabrese si prepara a una nuova stagione elettorale con due figure di spicco che emergono come possibili protagonisti: Roberto Occhiuto, attuale presidente della Regione Calabria, e Pasquale Tridico, economista ed ex presidente dell’INPS.

 Due percorsi professionali diversi, due visioni politiche e sociali distinte, ma accomunate dall’ambizione di rappresentare una Calabria che cerca riscatto.

 Roberto Occhiuto, deputato di lungo corso, già capogruppo di Forza Italia alla Camera e attuale governatore, ha costruito la sua carriera politica dentro le istituzioni. È uomo di partito, legato alla tradizione del centrodestra, ma con un approccio pragmatico alla gestione della macchina regionale. Il suo punto di forza è la rete politica consolidata e la capacità di muoversi tra Roma e la Calabria, sfruttando la filiera istituzionale.

Pasquale Tridico, accademico e professore di economia del lavoro all’Università Roma Tre, è salito alla ribalta nazionale come presidente dell’INPS durante il governo Conte. È vicino al Movimento 5 Stelle, con cui ha condiviso l’elaborazione e la gestione del reddito di cittadinanza. È percepito come un tecnico prestato alla politica, attento alle disuguaglianze e alla coesione sociale.

Occhiuto punta su sanità, infrastrutture e modernizzazione. La sua azione di governo si concentra sul rafforzamento del sistema sanitario calabrese, con nuove assunzioni e investimenti, e sulla capacità di attrarre fondi PNRR per colmare il gap Nord-Sud. La sua narrazione è quella di una Calabria che “ce la può fare” se guidata con ordine e con la forza del centrodestra.

Tridico, invece, porta avanti una visione più sociale ed equitativa. Il suo cavallo di battaglia resta la lotta alle disuguaglianze e il sostegno alle famiglie in difficoltà. Propone strumenti di welfare moderni, come il salario minimo e forme di reddito universale, ma anche incentivi alla formazione giovanile e all’innovazione. Per lui, la Calabria deve diventare un laboratorio di politiche inclusive.

Il centrodestra parte avvantaggiato in Calabria, storicamente terreno fertile per Forza Italia e i suoi alleati. 

Tridico che può attrarre il voto di protesta e quello di chi non si riconosce più nelle vecchie dinamiche politiche, è l'uomo che può unire l’elettorato progressista e quello più fragile tuttavia dovrà superare la difficoltà degli elettori del PD a sostenere un candidato non autoctono.

La sfida tra Occhiuto e Tridico, se dovesse concretizzarsi, rappresenta uno scontro tra due modelli di leadership: il politico tradizionale e istituzionale contro il tecnico riformista e sociale. Due strade diverse per una Calabria che continua a cercare e non trovare stabilità, sviluppo e dignità.

Lo schieramento di sinistra deve recuperare un pesante gap di consenso elettorale ottenuto nel 2021 e si affida alla figura istituzionale con un profilo  nazionale ed europeo, nella speranza che in caso di risultato negativo non abbandoni la politica regionale, rimanendo agganciato all'area europea. 

Il centrodestra si presenta forte del consenso di forza italia, in particolare nel reggino forte della presenza e organizzazione di partito costruita da Cannizzaro, e della forte l'immagine del presidente uscente per esperienza politica (locale, regionale, parlamentare), capacità di mediazione e costruzione di alleanze nel centrodestra, buone doti comunicative e visibilità mediatica, conoscenza diretta delle problematiche.

Intanto è partita la macchina di raccolta voti con Sindaci e Consiglieri schierati a raccogliere consenso e testare i risultati delle politiche sostenute con la montagna di soldi del PNRR.