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Oltre 24,7 milioni di euro per il Ponte sullo Stretto, l'Unione Europea finanzia il progetto

Il progetto più dibattuto della storia ingegneristica italiana finanziato dall'UE

di Elisabetta Marcianò - 18 luglio 2024 07:46

La notizia attesa da molti, scongiurata da tanti arriva nelle ultime ore: "Il progetto per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, che collegherà Calabria e Sicilia, riceverà oltre 24,7 milioni di euro di finanziamenti dall'Unione Europea." La Commissione europea ha ufficializzato l'inclusione del Ponte tra i 134 selezionati, di cui 7 riguardano l'Italia.

Previsto per collegare la Sicilia alla terraferma, suscita da decenni opinioni contrastanti tra politici, economisti, ambientalisti e cittadini. #Noponte e grandi sostenitori non indietreggiano di un passo di fronte alle loro ragioni. Ma quali sono gli impatti economici, sociali e ambientali?

La costruzione del ponte potrebbe dare, sicuramente, un impulso significativo all'economia locale e nazionale, creando migliaia di posti di lavoro sia diretti che indiretti. Inoltre, una volta completato, potrebbe attrarre investimenti e turismo, contribuendo allo sviluppo economico della Sicilia e della Calabria. A fronte di una (probabile) riduzione dei tempi di "spostamento" tra una sponda e l'altra Questo migliorerebbe anche la qualità della vita dei residenti e aumenterebbe la competitività delle imprese locali. E nonostante le preoccupazioni ambientali, sempre secondo le stime il ponte, in realtà, potrebbe ridurre l'inquinamento dovuto al trasporto marittimo e aereo. Un collegamento stabile e meno dipendente dal traffico navale potrebbe diminuire le emissioni di CO2.

La zona dello stretto è altamente sismica, il che solleva preoccupazioni sulla sicurezza del ponte. Nonostante le moderne tecniche di costruzione possano mitigare questi rischi, rimane una questione di grande preoccupazione per molti. E ancora la costruzione del ponte potrebbe avere un impatto negativo significativo sull'ambiente, disturbando gli ecosistemi marini e terrestri. Gli ambientalisti avvertono che l'opera potrebbe alterare irreversibilmente l'habitat naturale dello stretto.

Oltre ai costi e ai rischi sismici, la complessità tecnica e burocratica del progetto potrebbe portare a ritardi e a un aumento dei costi iniziali. Inoltre, la gestione di un'opera così grande richiede una pianificazione e una coordinazione estremamente precise.

Una questione complessa, con validi argomenti sia a favore che contro la sua realizzazione. Mentre potrebbe offrire importanti benefici in termini di connettività, sviluppo economico e riduzione delle emissioni, i costi elevati, i rischi sismici e l'impatto ambientale sono preoccupazioni significative, ma a questo punto pare che l'Unione Europea abbia risolto ogni "potrebbe" che per tanti addetti ai lavori e non restano, ancora tutti, da trasformare in certezze.

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