“Calabria alle urne: Occhiuto difende il fortino, Tridico tenta l’assalto, Toscano rompe il campo – e i voti di De Magistris fanno gola a tutti
Candidati Sindaci e Amministratori in trincea per disturbare lottare per un futuro politico
di Francesco Nicolò - 11 settembre 2025 17:30
In Calabria la partita delle Regionali non è solo una sfida tra i tre candidati alla presidenza – Roberto Occhiuto, Pasquale Tridico e Francesco Toscano – ma anche un derby interno tra i consiglieri uscenti, chiamati a difendere la poltrona in un contesto mutato, dove traslochi di partito, fedeltà intermittenti e nuove alleanze rischiano di ridisegnare il quadro del Consiglio.
Centrodestra: i fedelissimi di Occhiuto e i “traslocati”
Il centrodestra parte con il vantaggio del governo regionale uscente e con un successo elettorale 2021 che ha portato la coalizione di centro destra a superare la sinistra con il 54.46 % contro il 27.68%.
Alcuni consiglieri eletti in quota FI nel 2021 hanno progressivamente traslocato verso Lega. È il caso di Giuseppe Mattiani che si porta una dote di oltre 13000 voti ottenuta nelle liste di FI, oggi decide di costruire un proprio percorso politico sposando il partito di Salvini nel Reggino, una scelta forte e coraggiosa per smarcarsi dalle posizioni dominanti presenti nel partito e mantenere l'indipendenza decisionale. Lega che dopo la sconfitta alle comunali della città di Reggio Calabria si rinnova e riesce ad attrarre nel progetto politico figure importanti e a costruire liste pesanti nella circoscrizione Sud con l'ingresso anche di Sarica ex assessore ai lavori pubblici del comune di Reggio Calabria negli anni 2001-2004 e Armando Neri che da tempo ha abbracciato il progetto politico .
La stessa Forza Azzurri, nata come lista civica a sostegno di Occhiuto, ha inglobato pezzi provenienti da altre esperienze di centrodestra, diventando terreno fertile per chi temeva di non trovare spazio nei partiti nazionali. In FdI, invece, si registra un rafforzamento interno: i meloniani puntano su amministratori radicati come Giovanni Calabrese e Ramona Calafiore, che cercano la conferma capitalizzando i voti personali.
Centrosinistra: il ritorno dei civici e la trazione PD–M5S
Nel campo progressista, la novità è la guida di Pasquale Tridico, ex presidente INPS, che ha imposto un campo largo dove PD e M5S corrono insieme. Alcuni eletti del 2021 che avevano sostenuto De Magistris si ritrovano ora attratti dall’asse progressista: un travaso che potrebbe pesare soprattutto nella circoscrizione Sud, dove l’elettorato “civico” è in cerca di un nuovo riferimento. La decisione di candidare alla corsa per le regionali di Tridico, peserà inevitabilmente nella scelta a del futuro candidato sindaco del comune di Reggio Calabria ove M5S dovrà accettare di correre per il PD. Operazione che comunque appaga il M5S portando almeno 1 consigliere alla regione.
Il PD, con Giuseppe Falcomatà e i suoi uomini, cerca di blindare consensi nei centri urbani, tentando di scavalcare nella corsa al seggio i favoriti, dai rumors Muraca e Ranuccio.
Il M5S punta a riportare in consiglio figure nuove come Elisa Scutellà, sperando di intercettare parte del voto d’opinione lasciato orfano dalla diaspora di De Magistris.
La lista Tridico raccoglie i canditati eletti nei vari comuni il liste civiche per non perdere l'indentità "neutrale" in attesa di posizionamento politico nel territorio attraverso partiti nazionali per candidature importanti.
Toscano e l’incognita sovranista
Il terzo polo, guidato da Francesco Toscano, mette nel mirino proprio gli scontenti e i delusi dai partiti tradizionali. Nelle sue liste compaiono ex attivisti M5S, amministratori civici e figure di rottura che fino a pochi mesi fa gravitavano in altri schieramenti. La possibilità di portare in Consiglio alcuni di loro è reale: basterebbe superare il 5% per entrare con uno o due seggi, a danno soprattutto del centrosinistra.
Il rebus delle rielezioni
In un Consiglio da 30 seggi, con 24 eletti distribuiti nelle tre circoscrizioni, i posti sono pochi e le guerre intestine molte. I consiglieri uscenti che hanno cambiato casacca puntano sulla forza personale delle preferenze, ma non è detto che basti: l’elettorato calabrese ha memoria corta, ma spesso non perdona i salti troppo opportunistici.
La vera partita sarà nelle aree ad alta densità di candidati forti – Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza – dove la competizione interna alle liste rischia di lasciare fuori anche nomi pesanti.
Queste Regionali calabresi, al di là delle bandiere, saranno un test crudele per gli uscenti: la riconferma non è più automatica e chi ha cambiato casacca dovrà dimostrare di avere ancora un radicamento reale sul territorio. Per molti, il 5 e 6 ottobre non sarà solo un’elezione: sarà un referendum sulla propria sopravvivenza politica.
Nel reggino la presenza di figure importanti sostenute da Giuseppe Scopelliti rappresenta un test sul sulla scelta del prossimo candidato che dovrà affrontare la sfida a sindaco Sarica potrebbe essere lo sfidante ove pur non ottenendo il seggio regionale riuscisse a dimostrare di avere i numeri.
Le circoscrizioni elettorali: suddivisione e seggi
La legge regionale prevede tre circoscrizioni territoriali, suddivise per province:
Nord – comprende la provincia di Cosenza (9 seggi)
Centro – comprende Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia (8 seggi)
Sud – coincide con la Città Metropolitana di Reggio Calabria (7 seggi)
rimanenti 6 seggi vengono assegnati tramite premio di maggioranza, destinati alla coalizione del presidente eletto, per garantire una maggioranza stabile in Consiglio
Strategie e programmi delle coalizioni
Centrodestra (Roberto Occhiuto)
Linea di continuità: Occhiuto si presenta con lo slogan della Calabria che funziona, puntando sul lavoro svolto nei 4 anni da presidente, soprattutto su sanità commissariata, fondi PNRR e infrastrutture. L'attenda politica svolta nel territorio lo colloca come figura di grande equilibrio tra le province calabresi.
Strategia elettorale: 8 liste complessive, un dispiegamento massiccio che mira a coprire tutte le province e a blindare il consenso. La divisione in tre liste di Forza Italia (“FI”, “Occhiuto Presidente”, “Forza Azzurri”) serve a massimizzare i voti di preferenza interni.
Obiettivo: superare il 60% al primo turno e replicare la maggioranza larga del 2021.
Centrosinistra (Pasquale Tridico)
Linea del cambiamento: Tridico (ex presidente INPS e oggi eurodeputato) propone una Calabria più inclusiva, con focus su welfare, e reddito d'inclusione, lavoro giovanile, sanità pubblica e lotta all’emigrazione.
Strategia elettorale: sei liste (Pd, M5S, Verdi/Sinistra, Casa dei Riformisti, Tridico Presidente, Democratici Progressisti) per dare l’immagine di un campo largo.
Obiettivo: superare recuperare il divario di consenso del 2021 sfruttando anche la compattezza dell'area sinistra (senza disturbatori), andare al ballottaggio e tentare il sorpasso.
Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare)
Linea alternativa: discorso populista, no UE, no NATO, sovranità nazionale, attenzione a sanità e agricoltura.
Strategia elettorale: una sola lista, con candidati provenienti dall’area ex comunista e populista (Marco Rizzo, Caterina Villì).
Obiettivo reale: erodere voti al centrodestra, superare la soglia del 3% e conquistare 1 consigliere regionale.