Politica

Pasquale Tridico : l’uomo che divide la sinistra

L’ultimo boomerang del centrosinistra calabrese

di Francesco Nicolò - 22 agosto 2025 13:28

Nel panorama politico calabrese già traballante si staglia la figura di Pasquale Tridico, ex presidente Inps oggi europarlamentare M5S, tornato al centro del dibattito come ciambella di salvataggio per il centro-sinistra che rischia di trasformarsi in un boomerang.

Quella che doveva essere una candidatura simbolo di unità si sta rivelando un marchio di divisione. La sua disponibilità quasi forzata, rischia di consolidare l’idea di un centrosinistra senza idee, impaurito e senza progetto. Tridico, il frontman del centro sinistra non riceve l'acclamazione dello schieramento che dovrà guidare alla rimonta.

La manovra politica  aperta da Occhiuto coglie di sorpresa non solo gli elettori ma soprattutto le opposizioni che vedono ormai la “sconfitta conveniente”: candidate sì, ma vincenti noAlcune correnti interne appaiono orientate verso una sconfitta prevedibile, per cui oggi è opportuno innanzitutto mantenere i posti in consiglio regionale . La scelta del tecnico e non di un leader politico che possa attrarre consenso ed esprimere i valori della coalizione oltre le elezioni regionali non può essere digerita da chi si spende nel territorio da anni in prima linea. Per molti si tratta di una “sconfitta conveniente” – che evita rivoluzioni, coinvolgimento dei territori o ricambio generazionale. Un film già visto, in cui il protagonista ideale non desidera davvero vestire il ruolo, né gli alleati ne vogliono attrarre consensi.

Pasquale Tridico, uno dei tanti cittadini calabresi che è diventato una personalità, solo dopo aver lasciato la sua terra, rischia di diventare meno un leader carismatico e più un simbolo “calato dall’alto”, senza un programma e distante dagli intrecci e veti incrociati che hanno paralizzato la regione da oltre 30 anni. Il suo ritardo nell'accettare la candidatura,  letto da alcuni come cautela, finisce per legittimare la narrativa di una classe dirigente paralizzata dalle logiche interne, incoerente, stanca, che cerca un agnello sacrificale esterno in assenza di personaggi politici presenti sul territorio.

Il vero problema non è solo chi mettere in sella, ma come e quando si sceglie e di un’alleanza vincolata a un nome che non vuole esserci, fondata su ragioni tattiche più che su una strategia vincente. 

Marco Rizzo di (ex  Partito Comunista) Democrazia Sovrana e Popolare), ha apertamente dichiarato di non sostenere la candidatura di Pasquale. Ma , emergono altri strati di dissenso e riserve all’interno del fronte di centro-sinistra calabrese.

Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), pur dichiarandosi leali, Avs critica fortemente il metodo utilizzato per imporre la candidatura di Tridico e propone la propria figura, Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano, come alternativa legittima. Il segretario regionale, Fernando Pignataro, in un audio divenuto virale, ha accusato il Pd e il M5s di usare Tridico come “spalla”, mettendo un veto su Stasi per ragioni politico-strategiche. 

Anche all’interno del Pd calabrese si registra un dissenso. Alcuni esponenti, tra cui il segretario regionale Nicola Irto e il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, erano candidati forti o aspiranti, e sebbene l'indirizzo romano sia stato tracciato, difficile pensare abbiano accetto facilmente la candidatura di altri, specie di matrice M5s.

Ad oggi, Italia Viva e Azione non hanno ufficializzato un sostegno esplicito e restano in attesa di proposte sulle formazioni ed incarichi. In particolare, il renziano Enrico Borghi ha indicato che non esprimeranno alcuna posizione finché non vi sarà un confronto strutturato. 

Il  tempo scorre e non consente troppe discussioni e calcoli. I veterani della politica conoscono bene queste dinamiche  e forze sono in fibrillazione in questo caldo scorcio di fine agosto a raggruppare candidati forti e meno forti per rastrellare in ogni angolo consenso utile almeno per mantenere le  posizioni. Chi non accetta di correre e dare disponibilità verrà scartato e collocato nelle black list.